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EUROPA

28 gennaio

Privacy. Ue: tutelarla è nel Dna europeo, nostre regole sono un modello

Il 28 gennaio è la Giornata della protezione dei dati personali. Bruxelles: "I cittadini europei possono stare tranquilli: nell'Ue i dati personali appartengono ai legittimi proprietari"

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"Tutelare la vita privata è nel Dna dell'Europa: la Giornata della protezione dei dati personali di quest'anno, che si celebra il 28 gennaio, segna il 40° anniversario della "Convenzione 108" del Consiglio d'Europa, l'unico trattato internazionale sulla tutela della vita privata. Le norme europee sulla protezione dei dati sono ora diventate il modello di riferimento seguito diffusamente nel mondo".

Lo hanno dichiarato, in vista della Giornata della protezione dei dati personali, Vera Jourova, vice presidente per i Valori e la trasparenza, e Didier Reynders, commissario per la Giustizia.

"Durante la pandemia di coronavirus abbiamo potuto apprezzare ancor più del solito quanto sia importante un regime di protezione dei dati efficiente. Nuove soluzioni digitali quali le app di tracciamento possono funzionare solo se le persone si sentono tutelate adeguatamente e possono essere certe che i loro dati non saranno utilizzati impropriamente. Il regolamento generale sulla protezione dei dati è un passo importante verso l'approccio antropocentrico dell'Europa alle tecnologie digitali; esso sostiene e responsabilizza i cittadini", hanno proseguito.

"La circolazione libera e sicura dei dati è essenziale anche per la continuità di funzionamento delle amministrazioni pubbliche e delle imprese durante la pandemia. La tutela della vita privata e una facile circolazione dei dati personali devono procedere di pari passo", hanno aggiunto. Grazie al suo innovativo regime di protezione dei dati, sottolineano, "l'Ue si trova in una posizione che le permette di promuovere flussi di dati sicuri e affidabili su scala mondiale. A tal fine la Commissione potenzierà la cooperazione con i partner che condividono i suoi stessi valori a livello bilaterale e multilaterale, sfruttando la crescente tendenza verso livelli più alti di norme in materia di tutela della vita privata.

Con la decisione sullo scudo Ue-Usa per la privacy nella causa Schrems II a luglio 2020 la Corte ha confermato che, anche quando escono dai confini europei, i dati personali devono rimanere al sicuro". "La collaborazione con le nostre controparti nella nuova amministrazione statunitense rappresenta una priorità al fine di garantire la tutela dei dati personali trasferiti oltre oceano nel pieno rispetto della decisione della Corte. Siamo a un passo dal finalizzare i colloqui sull'adeguatezza con la Corea del Sud e siamo impegnati in dialoghi di adeguatezza con diversi altri partner internazionali. Contribuiamo attivamente al lavoro di organizzazioni internazionali quali l'Ocse volto a elaborare norme e protezioni globali per l'accesso delle pubbliche amministrazioni ai dati personali, fattore sempre più importante per i flussi di dati", hanno sottolineato.

Jourova e Reynders hanno anche sottolineato: "Stiamo collaborando con le autorità per la protezione dei dati europee per garantire un'applicazione rigorosa delle nostre norme. Severe norme sulla protezione dei dati sono parte della soluzione per affrontare la pandemia. Tali norme ci torneranno utili via via che aumenterà l'accelerazione della transizione verso società ed economie basate sui dati. I cittadini europei possono stare tranquilli: nell'Ue i dati personali appartengono ai legittimi proprietari".