CULTURA
66a edizione
Prix Italia, quando si cambia il punto di vista: Europa e rifugiati. Caracciolo: "Fare di più"
230 opere in gara da 30 paesi diversi: è iniziato il concorso che la Rai organizza da 66 anni per dialogare con gli altri operatori del settore. Tanti i temi affrontati, Gabriele Salvatores ha presentato il suo "Italy in a day". Lucio Caracciolo, direttore di Limes, sul tema dei profughi ha detto: "Sono un dovere morale e politico"
Un laboratorio, una vera "bottega artigianale" dove prendono vita le idee. Ma anche un concorso con 230 opere tv, radio e web in gara. E' tutto questo il Prix Italia, la manifestazione che la Rai organizza dal 1948 per dialogare con gli altri operatori del settore. Per il sesto anno, si svolge a Torino ed è costruito come un gigantesco programma radiofonico: workshop condensati e interventi brevi di 15 minuti. Il web è il grande protagonista.
"Non possiamo fare finta che il web non esista"
"Non possiamo fare finta che il web non esista, siamo tutti dentro il web - ha spiegato il neosegretario del Prix Paolo Morawski - Abbiamo fatto un concorso web aperto a tutti e non solo ai broadcaster ma anche ai nuovi player della scena digitale: abbiamo avuto 33 siti in concorso che sono il meglio del meglio"
(GUARDA VIDEO INTERVISTA).
Cervello in moto, con gli occhi puntati sul futuro. "L’innovazione è il capitale più importante", secondo il presidente della Rai Annamaria Tarantola. E allora via: dibattiti sul servizio pubblico, Europa, Gabriele Salvatores cerca di dare una risposta su chi siamo noi italiani presentando il suo film “Italy in a day”. "Mi farebbe piacere che i nostri politici lo vedessero", ha detto il regista. "In un'epoca come questa che viviamo - ha aggiunto - dove il desiderio con la d maiuscola scompare in nome del possesso e del consumismo, dei desideri piccoli e realizzabili, penso che il cinema possa e debba aver la funzione di far nascere desideri grandi. E' quello che abbiamo cercato di creare di questo film, non raccontando necessariamente e solamente i problemi sociali, ma cercando di capire cosa c'è dietro di questi". Sull’immigrazione si cambia punto di vista: come la raccontano i media del sud del mondo?
"Bisogna distinguere tra immigrazione e profughi"
"Bisogna distinguere tra immigrazione e profughi", ha spiegato Lucio Caracciolo, direttore di Limes, che al Prix ha parlato del tema visto dai media nordafricani. "I profughi – ha sottolineato - hanno tutto il diritto di venire in Italia e in altri Paesi per fuggire dalle guerre. Sull'immigrazione, invece, si può discutere dell’opportunità o meno. I profughi sono un dovere morale e politico e questo, forse, è un aspetto che i nostri media non sottolineano abbastanza".
"Non possiamo fare finta che il web non esista"
"Non possiamo fare finta che il web non esista, siamo tutti dentro il web - ha spiegato il neosegretario del Prix Paolo Morawski - Abbiamo fatto un concorso web aperto a tutti e non solo ai broadcaster ma anche ai nuovi player della scena digitale: abbiamo avuto 33 siti in concorso che sono il meglio del meglio"
(GUARDA VIDEO INTERVISTA).
Cervello in moto, con gli occhi puntati sul futuro. "L’innovazione è il capitale più importante", secondo il presidente della Rai Annamaria Tarantola. E allora via: dibattiti sul servizio pubblico, Europa, Gabriele Salvatores cerca di dare una risposta su chi siamo noi italiani presentando il suo film “Italy in a day”. "Mi farebbe piacere che i nostri politici lo vedessero", ha detto il regista. "In un'epoca come questa che viviamo - ha aggiunto - dove il desiderio con la d maiuscola scompare in nome del possesso e del consumismo, dei desideri piccoli e realizzabili, penso che il cinema possa e debba aver la funzione di far nascere desideri grandi. E' quello che abbiamo cercato di creare di questo film, non raccontando necessariamente e solamente i problemi sociali, ma cercando di capire cosa c'è dietro di questi". Sull’immigrazione si cambia punto di vista: come la raccontano i media del sud del mondo?
"Bisogna distinguere tra immigrazione e profughi"
"Bisogna distinguere tra immigrazione e profughi", ha spiegato Lucio Caracciolo, direttore di Limes, che al Prix ha parlato del tema visto dai media nordafricani. "I profughi – ha sottolineato - hanno tutto il diritto di venire in Italia e in altri Paesi per fuggire dalle guerre. Sull'immigrazione, invece, si può discutere dell’opportunità o meno. I profughi sono un dovere morale e politico e questo, forse, è un aspetto che i nostri media non sottolineano abbastanza".