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ECONOMIA

No taglio alle tasse, ma alla spesa corrente

Tria: "Per evitare la procedura, correzione molto forte"

Parla il ministro dell'Economia Giovanni Tria che rivela come sia riuscito a evitare la procedura d'infrazione della Ue. "Non è stata una manovra correttiva - dice - ma una correzione del bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica"

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Tempo di risposte e di spiegazioni per il ministro dell'Economia Giovanni Tria durante l'audizione in Senato davanti alle commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro sugli esiti dell'Ecofin. A partire dalla lettera inviata dal governo italiano alla Commissione europea per evitare la tanto temuta procedura di infrazione: "Per evitare la procedura Ue c'è stata una correzione molto forte, una delle più forti con un aggiustamento strutturale, forse il primo degli ultimi anni, condotto in una fase dell'economia abbastanza difficile in cui siamo ancora vicini a crescita zero - ha detto il ministro Tria che poi ha aggiunto - l'intervento ha messo l'Italia in sicurezza anche sui mercati finanziari. Non è stata una manovra correttiva nel senso tradizionale del termine, ma una correzione del bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica".

No lacrime e sangue
"Un aggiustamento 'minimo' strutturale è stato fatto anche sul 2020. Ma non sarà lacrime e sangue. Si lavora per la legge di bilancio per il 2020, andremo avanti secondo i programmi. Si porta avanti quello che è stato approvato nel programma di stabilità. Non è stata fatta una cifra sul 2020 proprio perché bisognerà rivedere l'andamento dell'economia nella seconda metà dell'anno e fare i controlli finali su qual è il livello di aggiustamento strutturale di quest'anno, ma un minimo di aggiustamento strutturale andrà fatto. L'indicazione del Parlamento è no taglio alle tasse, ma alla spesa corrente. L'indicazione data dal Parlamento è stata quella di tenere fede agli obiettivi di finanza pubblica con misure alternative all'aumento dell'Iva. In sintesi politicamente significa una indicazione di contenimento del deficit, cioè di consolidamento fiscale da attuare non attraverso aumenti di tasse ma attraverso un contenimento della spesa corrente, non per investimenti che non va tagliata. Quindi si sta lavorando in questa direzione per soddisfare le indicazioni date dal Parlamento quando è stato approvato il Def".  

Merito della squadra
"Ringrazio il governo per aver assicurato lo stop alla procedura Ue sui conti. Si tratta di una correzione molto forte che ha portato ad un aggiustamento strutturale dello 0,3-0,4% il più grosso fatto negli ultimi anni". Lo sottolinea il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in audizione al Senato davanti alle commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro rispondendo ad una domanda sullo stop alla procedura sui conti italiani grazie a misure taglia-deficit per 7,6 mld varate dal governo -."La correzione ha messo in sicurezza i conti, rendendo non più giustificata la procedura, è stata un'operazione importante perché credo ci abbia messo in sicurezza nei mercati finanziari e lo vediamo nella riduzione dello spread e dei rendimenti dei titoli e di questo si avvantaggeranno le imprese in termini di clima disteso sui mercati che non ha avuto un immediato riflesso sui mutui, ma determinava un clima di incertezza sul futuro. Infatti non basta ridurre le tasse perché se c'è incertezza nessuno investe".  
  
Flat tax
Per quanto riguarda la flat tax "c'è un tavolo al Mef dall'anno scorso che sta valutando tutte le possibili opzioni, vedremo quello che si potrà  fare".     

Cristine Lagarde alla Bce
"E’ una persona degna, personalmente l'avrei preferita alla Commissione, ma negli equilibri è andata alla Banca centrale europea". Comunque "Si libera un posto per un italiano nel board se va un francese alla presidenza della Bce, per la quale è stata nominata l'ex ministro delle finanze francese e attuale direttore Fmi Christine Lagarde".

Pacchetto bancario in alto mare
"La discussione sull'Edis (il sistema di assicurazione dei depositi bancari) è molto in alto mare e anche sul pacchetto bancario. Non mi sembra prossimo il completamento del tutto anche se c'è una pressione per andare avanti. C'è uno stallo perché ci sono disaccordi molto forti e il blocco franco tedesco non riesce più ad esercitare la propria leadership per far avanzare i processi decisionali".  

Il commento di Brunetta
"Per la seconda volta, Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno ceduto alle regole dell'Europa. Cederanno ancora nella prossima Legge di Bilancio, su temi quali la flat tax, che non si farà, sul salario minimo, che non si farà, e sull'aumento dell'Iva. A questo riguardo, l'aumento ci sarà probabilmente sui regimi agevolati, ovvero quello delle aliquote ridotte che rientrano nel novero delle famose 'tax expenditures' che il Governo ha promesso, per iscritto, di tagliare nella lettera inviata dal ministro dell'Economia Giovanni Tria ai commissari europei". Lo afferma Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia. "In altre parole, la prossima manovra vedrà un nuovo, pesante aumento delle tasse per gli italiani per mantenere il deficit sotto controllo. Salvini e Di Maio certamente si rimetteranno subito ad abbaiare, lanciando slogan e promesse elettorali di ogni tipo. Ma ormai - aggiunge - i mercati hanno preso loro le misure: can che abbaia, non morde. Per questo motivo, scoperta la bufala del sovranismo e osservata la completa sudditanza di Lega e Movimento Cinque Stelle ai 'poteri europei', gli investitori hanno fatto incetta di titoli di Stato italiani, il cui rendimento è sceso addirittura sotto il 2,0%. Acquistare BTP a basso prezzo è, in questo momento, un affare", conclude.