ITALIA
Processo d'appello
Omicidio Meredith, Sollecito: "Resto in Italia"
In aula parla la difesa di Sollecito, presente in aula con il padre, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. La prossima udienza il 20 gennaio

"Resto in Italia". Lo ha detto Raffaele Sollecito prima di entrare al processo d'appello bis, in corso a Firenze, per l'omicidio di Meredith Kercher.
In aula parla la difesa di Sollecito, presente in aula con il padre, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori.
Bongiorno "Festino movente tranquillizzante"
"Perugia non voleva pensare che uno sconosciuto, un mostro, fosse entrato in una casa e avesse ucciso una studentessa - ha detto l'avvocato Bongiorno nella sua arringa difensiva- E allora ci fu il miracolo e si scelse il movente emotivamente più tranquillizzante, un festino finito male".
Raffaele Sollecito e Amanda Knox diventano "simbolo della depravazione della crudeltà. Raffaele ha la faccia dell'assassino prima degli indizi e delle testimonianze". Un clima da persecuzione, ha ricordato l'avvocato, che è proseguito anche dopo la sentenza di assoluzione, quando avvocati e imputati vennero inseguiti da una folla arrabbiata.
Amanda "Vorrei incontrare i genitori di Meredith"
"Amanda deve fare l'imputata. Questo è il momento di fare l'imputata. Si fermi nelle sue dichiarazioni". Così l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, prima dell'inizio dell'udienza di oggi, ha commentato alcune dichiarazioni rese alla stampa da Amanda Knox, che avrebbe detto di voler incontrare i familiari di Meredith Kercher. "Ci aspettiamo una difesa precisa e puntuale come al solito - ha aggiunto Maresca - però anche i soliti argomenti difensivi. La Corte ha tutti gli elementi per decidere. Gli elementi sono sempre quelli che ci portiamo dal primo grado e che la Cassazione ha messo bene in luce in quella forte sentenza".
"Amanda è molto preoccupata perché si ritiene innocente, rischiando una condanna a 30 anni. Non dorme la notte e segue con attenzione il processo". Lo hanno
detto i suoi legali prima dell'inizio del processo.
In aula parla la difesa di Sollecito, presente in aula con il padre, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori.
Bongiorno "Festino movente tranquillizzante"
"Perugia non voleva pensare che uno sconosciuto, un mostro, fosse entrato in una casa e avesse ucciso una studentessa - ha detto l'avvocato Bongiorno nella sua arringa difensiva- E allora ci fu il miracolo e si scelse il movente emotivamente più tranquillizzante, un festino finito male".
Raffaele Sollecito e Amanda Knox diventano "simbolo della depravazione della crudeltà. Raffaele ha la faccia dell'assassino prima degli indizi e delle testimonianze". Un clima da persecuzione, ha ricordato l'avvocato, che è proseguito anche dopo la sentenza di assoluzione, quando avvocati e imputati vennero inseguiti da una folla arrabbiata.
Amanda "Vorrei incontrare i genitori di Meredith"
"Amanda deve fare l'imputata. Questo è il momento di fare l'imputata. Si fermi nelle sue dichiarazioni". Così l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, prima dell'inizio dell'udienza di oggi, ha commentato alcune dichiarazioni rese alla stampa da Amanda Knox, che avrebbe detto di voler incontrare i familiari di Meredith Kercher. "Ci aspettiamo una difesa precisa e puntuale come al solito - ha aggiunto Maresca - però anche i soliti argomenti difensivi. La Corte ha tutti gli elementi per decidere. Gli elementi sono sempre quelli che ci portiamo dal primo grado e che la Cassazione ha messo bene in luce in quella forte sentenza".
"Amanda è molto preoccupata perché si ritiene innocente, rischiando una condanna a 30 anni. Non dorme la notte e segue con attenzione il processo". Lo hanno
detto i suoi legali prima dell'inizio del processo.