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ITALIA

In aula anche l'ex presidente Mussari e l'ex capo area finanza Baldassarri

Processo Mps. Vigni: "Nell'operazione Alexandria non ci fu scorrettezza "

Nell'operazione Alexandria, "non c'erano scorrettezze contabili, né di nessun tipo. L'ho vissuta come una operazione normale e così l'ho gestita." Così l'ex direttore generale del Monte dei Paschi, Antonio Vigni, imputato e sentito oggi al processo, a Siena, per la istrutturazione concordata nel 2009 con banca Nomura

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Siena
Al via l'udienza del processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria, in cui sono accusati di ostacolo alla vigilanza l'ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex capo dell'area finanza Gianluca Baldassarri. Vigni, Baldassari e Mussari sono nell'aula al terzo piano del palazzo di Giustizia senese, e dovranno rispondere alle domande dei pm Antonio Nastasi, Aldo Natalino e Giuseppe Grosso. Molti i giornalisti, è la prima volta che infatti Mussari compare in aula e le sue dichiarazioni sono molto attese.

Vigni: Alexandria ritrutturataperchè c'era la "caccia alle streghe"
Il titolo Alexandria ''non aveva perdita'' ma nella primavera 2009 c'era un ''rischio remoto'' che poteva diventare un ''rischio pauroso'' a causa della crisi americana e se si fosse verificato un default ci sarebbe stato ''non solo un danno economico ma un danno di
reputazione inimmaginabile perché era un periodo di caccia alle streghe, quasi con cani da tartufi a cercare le banche che avevano titoli tossici e derivati''. Così l'ex Direttore generale di Mps Antonio Vigni, in aula al processo sul derivato Alexandria, spiegando perché fu decisa la ristrutturazione del titolo. L'operazione Alexandria, ha detto ''io l'ho vissuta come una operazione normale e cosi' l'ho gestita, non c'era perdita'' ma c'era da  considerare il fatto che il derivato aveva ''400 mattoncini legati all'economia americana'' e il pensiero era che ''se hanno fatto fallire Lehman può succedere di tutto''.

Vigni: accordo di mandato Nomura-Mps solo lettera di intenti
Il 'mandate agreement' o 'accordo di mandato' tra Nomura e Mps per la ristrutturazione di Alexandria è "una lettera di intenti che non lega niente, non lega assolutamente niente" , ha detto Vigni rispondendo al pm Antonino Nastasi. L'ex dg di Montepaschi sposa così la versione dell'ex capo area Finanza Gian Luca Baldassarri. L'accordo ritrovato dall'attuale ad Fabrizio Viola, il 10 ottobre 2012, non aveva più valore dal 23 settembre 2009. "Nel mandate  -ha detto Vigni - c'è solo una prima fase negoziale per l'acquisto di btp e le ipotesi sull'accordo se raggiunto dalle parti, ecome noi saremmo andati avanti" . "Non è un documento contabile", ha aggiunto Vigni, per il quale, quindi, non aveva niente che andasse a bilancio. "L'area bilancio non mi ha mai posto un problema di natura
contabile".