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ITALIA

Fu ucciso il 24 maggio di 5 anni fa in Ucraina

Corteo in memoria di Rocchelli. Nuova udienza a Pavia per far luce sulla morte del reporter

Più di trecento persone, tra le quali molti giovani, hanno partecipato questa mattina alla camminata in ricordo di Andy.  Alla camminata ha partecipato anche la Fnsi. Il presidente Beppe Giulietti: "Abbiamo deciso di costituirci parte civile. Attendiamo che emergano i nomi non solo degli esecutori ma anche dei mandanti". La sentenza prevista il 12 luglio

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Nuova udienza questa mattina a Pavia per fare piena luce sulla morte di Andrea Rocchelli, il 30 enne fotografo pavese ucciso il 24 maggio di cinque anni fa nella regione del Donbass, in Ucraina, mentre stava effettuando un reportage sulle sofferenze della popolazione civile. Accusato della sua morte, Vitaly Markiv, 29enne italo-ucraino. 

Le indagini, avviate dal Nucleo Informativo Carabinieri di Pavia e poi successivamente condotte dal Ros di Milano, coordinate dalla Procura di Pavia (procuratore aggiunto Mario Venditti e sostituto procuratore Andrea Zanoncelli), avrebbero accertato la responsabilità dell’italo-ucraino negli eventi. Ma le autorità di Kiev hanno una diversa ricostruzione della morte di Rocchelli. "Siamo più che convinti dell’innocenza di Markiv" — ha sottolineato Arsen Avakov, ministro dell’Interno dell’Ucraina, che venerdì  scorso, 18 maggio a sorpresa  si è presentato a Pavia per assistere all’udienza del processo. "Nel luogo in cui si trovava sulla collina, non avrebbe potuto colpire Rocchelli. Inoltre non aveva in dotazione le armi, come il mortaio, con le quali sono stati uccisi il fotografo italiano e il giornalista russo Andrei Mironov" ha detto ancora Avakov.

“Sarà la quattordicesima udienza” precisa Elisa Signori, mamma del fotoreporter ucciso, che ritiene fondamentale una chiara regolamentazione internazionale a tutela del lavoro giornalistico. “Non c’è ancora una parola per definire la violenza intenzionale contro i giornalisti – osserva ancora la madre di Rocchelli – la morte di un giornalista non è effetto collaterale della guerra”. 

Più di trecento persone, tra le quali molti giovani, hanno partecipato questa mattina a Pavia alla camminata in ricordo di Andy Rocchelli. L'iniziativa, dal titolo "Da barriere a ponti", è stata promossa dagli amici di Andy. Il corteo è partito dalla piazzetta di Pavia recentemente intitolata a Rocchelli, per muoversi poi verso il centro e dirigersi al Palazzo di Giustizia dove si è tenuta la nuova udienza.

Alla camminata di questa mattina hanno partecipato anche la Fnsi (Federazione nazionale della stampa) e l'Alg (Associazione lombarda dei giornalisti) con i presidenti Giuseppe Giulietti (insieme al segretario generale Raffaele Lorusso) e Paolo Perucchini. "Ringrazio i familiari di Andy Rocchelli, i cittadini pavesi e, in particolare, i tanti giovani che  hanno partecipato - ha commentato Giulietti, presidente della Fnsi -. Abbiamo deciso di costituirci parte civile al processo in corso, dal quale ci attendiamo che emergano verità e giustizia non solo sugli esecutori dell'omicidio ma anche sui mandanti".