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ITALIA

Robledo contro Bruti Liberati

Scontro in procura a Milano, la Cassazione avvia accertamenti

Aperta una pre-istruttoria dopo che il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo in un esposto ha denuncia presunte irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli da parte del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati 

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Bruti Liberato e Robledo
Roma
Sono in corso accertamenti preliminari della Procura generale della Cassazione sullo scontro scoppiato alla Procura di Milano. Il pg della Suprema Corte, Gianfranco
Ciani, titolare dell'azione disciplinare assieme al ministro, ha infatti aperto una pre-istruttoria, dopo che, nelle scorse settimane, gli era stato trasmesso l'esposto del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, in cui si denunciano presunte irregolarità nella gestione della Procura da parte del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Si tratta di un'istruttoria preliminare funzionale all'eventuale esercizio dell'azione disciplinare.

Le accuse di Robledo
La vicenda era iniziata con una denuncia di Robledo al Consiglio superiore della magistratura. Il procuratore aggiunto accusava Bruti Liberati di aver "turbato la regolarità e la normale conduzione dell'ufficio" svuotando il pool anticorruzione delle sue funzioni. Secondo  Robledo, Bruti avrebbe assegnano i fascicoli più delicati agli aggiunti Ilda Boccassini e Francesco Greco senza rispettare il criterio di specificità. Per il Procuratore aggiunto, infatti, fascicoli come la cosiddetta indagine Ruby o quello sull'ospedale San Raffaele, avrebbero dovuto essere assegnati al suo dipartimento.

La replica di Bruti Liberati
Alle accuse di Robledo, Bruti Liberati ha risposto con una nota inviata al Consiglio Superiore della Magistratura in cui ha negato qualsiasi irregolarità e ha aggiunto che, al contrario, Robledo è responsabile di "un reiterato ritardo nelle indagini" sul caso Expo.

Tra gli episodi citati da Bruti c’è un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere il segreto delle indagini: "Robledo – scrive il Procuratore capo - pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria ha disposto un analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Guardia di Finanza".

Le audizioni al Csm
L'ultimo ad aver testimoniato davanti al Csm è il pm Ferdinando Pomarici. Secondo le sue dichiarazioni Robledo dice la verità. Per lui fu, infatti, "anomalo" che il caso Ruby venisse trattato da Ilda Boccassini e che, una volta emersa la concussione a carico di Silvio Berlusconi, "non venisse interessato e coinvolto" il pm Robledo, capo del pool sulla corruzione.

Nei giorni scorsi erano stati sentiti gli aggiunti Francesco Greco (11 maggio) e Ilda Boccassini (12 maggio). Greco ha accusato Robledo di aver iscritto Formigoni nel registro degli indagati con un anno di ritardo. Mentre Boccassini ha ribadito la sua legittimazione a indagare sul caso Ruby "perchè me lo chiese il procuratore".

Durante il colloquio Ilda Boccassini ha anche rivelato di aver ricevuto dei proiettili "pochi giorni fa, quando si sono decisi i servizi sociali del presidente Berlusconi".