ITALIA
Proteste
Forconi a Roma, arrestato vice presidente Casa Pound
Nella mattinata l'assalto del collettivo di estrema destra alla bandiera europea nella sede della rappresentanza in Italia. Fermato il vicepresidente Simone Di Stefano. I gruppi annunciano una grande manifestazione a Roma il 18 dicembre

Questa mattina lo ''scippo'' della bandiera europea alla sede della rappresentanza Ue in Italia a Roma, in via IV Novembre. Operazione dimostrativa organizzata da Casapound. Nel pomeriggio, il fermo poi trasformatosi in arresto del vice presidente del collettivo di estrema destra, Simone Di Stefano, con l'accusa di furto pluriaggravato. Denunciati altri esponenti del gruppo - circa una decina - per concorso in furto, manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale.
Presidio romano. Il cuore della protesta dei forconi a Roma è Piazza Partigiani - zona Ostiense - dove proseguono i presidi in attesa della manifestazione proclamata per il 18 dicembre nella capitale. Mercoledì prossimo, ''l'appuntamento e' alle 15 in Piazza del Popolo''. Per ora non sono previsti cortei, ma un presidio con delle tende. Uno dei leader della protesta, Mariano Ferro, dice che il movimento d'ora in poi promuoverà solo presidi e non cortei per ''non offrire possibilità di violenza'' ad eventuali infiltrati.
Il sottosegretario incontra i trasportatori. Il sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda ha incontrato a Perugia l'organizzazione Trasportounito, tra le animatrici della protesta di questi giorni. Un incontro definito ''approfondito e sereno''. Dopo aver assicurato che l'associazione tornerà ad essere ammessa al tavolo sindacale, Girlanda si è impegnato a prestare ascolto alle esigenze dei trasportatori. ''Il dialogo - dice il sottosegretario - da parte del governo non è mai venuto meno. Anche su questioni pratiche, come le accise e i premi Inail''.
La convocazione dell'esecutivo. “Il governo ci ha convocati. Rigettiamo l’invito ed escludiamo qualsiasi trattativa”. Dal suo profilo Facebook , il leader del Movimento nazionale 9 dicembre, Danilo Calvani, parla di un'apertura da parte dell’esecutivo e attacca: “L’unica cosa che devono fare è dimettersi”. Intanto la protesta prosegue e continua ad accendere la polemica politica. La presidente della Camera, Laura Boldrini, invita a “non gettare benzina sul fuoco”.
Messaggi da Facebook
Danilo Calvani annuncia a metà mattinata di aver ricevuto una convocazione da parte del governo. Il leader della protesta, sempre via Facebook, chiude però subito all’ipotesi e rilancia: “È ufficiale: mercoledì 18 dicembre tutti a Roma in Piazza del Popolo”. Nel movimento però coesistono diverse anime. Dal Friuli-Venezia Giulia, il presidente di Cospa Fvg, Franco Paoletti, dichiara che “non ci sarà alcuna marcia su Roma” e che qualsiasi decisione circa la “fase 2” della protesta sarà assunta collegialmente con gli altri leader territoriali.
Il quadro delle proteste
La mattinata è stata difficile in particolare in Veneto. La tangenziale sud di Vicenza è stata chiusa al traffico. Nei presidi “tradizionali” sono presenti poche decine di persone che non impediscono lo scorrere del traffico. Tensioni a Venezia fra gruppi di estrema destra e sinistra. Presidi e attività di volantinaggio sono segnalati anche in Valle d’Aosta. A Roma alcuni manifestanti del Movimento 9 dicembre e di Casapound hanno fatto un blitz nella sede della rappresentanza in Italia dell'Unione Europea, tentando di sostituire la bandiera dell'Ue con il tricolore.
Boldrini: non gettare benzina sul fuoco
Sulle contestazioni è intervenuta la presidente della Camera, Laura Boldrini. "Il malessere ha tante, tante ragioni – ha dichiarato - Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia ascoltare queste ragioni e dare delle risposte. Quello che non serve e fa danni enormi è gettare benzina sul fuoco di questa rabbia. Mirare esclusivamente allo scontro di certo non aiuta chi non riesce ad arrivare a fine mese".
L’allarme dell’Anpi e dell’Aned
Contro i Forconi si schierano l’Associazione Nazionale Partigiani e l’Associazione Nazionale Ex Deportati. "I saluti romani di vari manifestanti, le dichiarazione assurde sull'Italia schiava dei banchieri ebrei, i libri bruciati a Savona, le minacce ai negozianti che si rifiutano di abbassare le serrande sono segnali preoccupanti delle pulsioni razziste, antisemite e neofasciste che animano le proteste di questi giorni in tutta Italia da parte del cosiddetto Movimento dei Forconi”, scrivono in una nota. "La democrazia, l'uguaglianza e la libertà - continua il comunicato - sono valori imprescindibili, frutto delle lotte e dei sacrifici dei partigiani e dei deportati, e nessuno ha il diritto di metterli in discussione”.
Presidio romano. Il cuore della protesta dei forconi a Roma è Piazza Partigiani - zona Ostiense - dove proseguono i presidi in attesa della manifestazione proclamata per il 18 dicembre nella capitale. Mercoledì prossimo, ''l'appuntamento e' alle 15 in Piazza del Popolo''. Per ora non sono previsti cortei, ma un presidio con delle tende. Uno dei leader della protesta, Mariano Ferro, dice che il movimento d'ora in poi promuoverà solo presidi e non cortei per ''non offrire possibilità di violenza'' ad eventuali infiltrati.
Il sottosegretario incontra i trasportatori. Il sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda ha incontrato a Perugia l'organizzazione Trasportounito, tra le animatrici della protesta di questi giorni. Un incontro definito ''approfondito e sereno''. Dopo aver assicurato che l'associazione tornerà ad essere ammessa al tavolo sindacale, Girlanda si è impegnato a prestare ascolto alle esigenze dei trasportatori. ''Il dialogo - dice il sottosegretario - da parte del governo non è mai venuto meno. Anche su questioni pratiche, come le accise e i premi Inail''.
La convocazione dell'esecutivo. “Il governo ci ha convocati. Rigettiamo l’invito ed escludiamo qualsiasi trattativa”. Dal suo profilo Facebook , il leader del Movimento nazionale 9 dicembre, Danilo Calvani, parla di un'apertura da parte dell’esecutivo e attacca: “L’unica cosa che devono fare è dimettersi”. Intanto la protesta prosegue e continua ad accendere la polemica politica. La presidente della Camera, Laura Boldrini, invita a “non gettare benzina sul fuoco”.
Messaggi da Facebook
Danilo Calvani annuncia a metà mattinata di aver ricevuto una convocazione da parte del governo. Il leader della protesta, sempre via Facebook, chiude però subito all’ipotesi e rilancia: “È ufficiale: mercoledì 18 dicembre tutti a Roma in Piazza del Popolo”. Nel movimento però coesistono diverse anime. Dal Friuli-Venezia Giulia, il presidente di Cospa Fvg, Franco Paoletti, dichiara che “non ci sarà alcuna marcia su Roma” e che qualsiasi decisione circa la “fase 2” della protesta sarà assunta collegialmente con gli altri leader territoriali.
Il quadro delle proteste
La mattinata è stata difficile in particolare in Veneto. La tangenziale sud di Vicenza è stata chiusa al traffico. Nei presidi “tradizionali” sono presenti poche decine di persone che non impediscono lo scorrere del traffico. Tensioni a Venezia fra gruppi di estrema destra e sinistra. Presidi e attività di volantinaggio sono segnalati anche in Valle d’Aosta. A Roma alcuni manifestanti del Movimento 9 dicembre e di Casapound hanno fatto un blitz nella sede della rappresentanza in Italia dell'Unione Europea, tentando di sostituire la bandiera dell'Ue con il tricolore.
Boldrini: non gettare benzina sul fuoco
Sulle contestazioni è intervenuta la presidente della Camera, Laura Boldrini. "Il malessere ha tante, tante ragioni – ha dichiarato - Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia ascoltare queste ragioni e dare delle risposte. Quello che non serve e fa danni enormi è gettare benzina sul fuoco di questa rabbia. Mirare esclusivamente allo scontro di certo non aiuta chi non riesce ad arrivare a fine mese".
L’allarme dell’Anpi e dell’Aned
Contro i Forconi si schierano l’Associazione Nazionale Partigiani e l’Associazione Nazionale Ex Deportati. "I saluti romani di vari manifestanti, le dichiarazione assurde sull'Italia schiava dei banchieri ebrei, i libri bruciati a Savona, le minacce ai negozianti che si rifiutano di abbassare le serrande sono segnali preoccupanti delle pulsioni razziste, antisemite e neofasciste che animano le proteste di questi giorni in tutta Italia da parte del cosiddetto Movimento dei Forconi”, scrivono in una nota. "La democrazia, l'uguaglianza e la libertà - continua il comunicato - sono valori imprescindibili, frutto delle lotte e dei sacrifici dei partigiani e dei deportati, e nessuno ha il diritto di metterli in discussione”.