MONDO
Spagna, ancora manifestazioni contro la riforma sull'aborto
Avevano in mano mazzi di prezzemolo e finocchio - usati nel Medioevo per gli aborti clandestini - le migliaia di donne che sono scese in piazza per chiedere il ritiro della riforma che limita in modo restrittivo l'interruzione di gravidanza

Aborto libero. La donna decida, lo Stato garantisca. Chi non lotta non vince. Toglimi il riosario dalle ovaie (in spagnolo fa rima). E' con questi slogan che la protesta contro la riforma sull'aborto del governo Rajoy è tornata nelle strade di Madrid.
In piazza con prezzemolo e finocchio
Una riforma oscurantista che spalanca le porte all'aborto clandestino, secondo le migliaia di donne arrivate a protestare da tutta la Spagna brandendo mazzetti di prezzemolo e finocchio, utilizzati nel Medioevo per le interruzioni di gravidanza casalinghe e rudimentali che spesso causavano la morte della donna.
La richiesta: ritiro immediato della riforma
Dopo la mobilitazione del Treno della Libertà e la marcia fino alla sede del Congresso della scorsa settimana, Madrid e altre città spagnole hanno visto un'altra onda viola. Al termine di ogni manifestazione la lettura di un manifesto che con queste parole chiede il ritiro della legge: "Si permetterà di abortire solo in caso di violenza o di rischio grave per la salute, si elimina di fatto il diritto all'interruzione di gravidanza, questa riforma è un attentato alla libertà delle donne".
Le prossime mobilitazioni
Accanto ai gruppi di donne, ma non solo, nati intorno alla protesta contro la riforma Gallardon, anche le femministe che hanno fatto la storia del movimento in Spagna: Cristina Almeida, Victoria Virtudes, Justa Montero e Lucía Mazarrasa.
Una protesta che non si ferma: nuovi presidi, mobilitazioni e manifestazioni sono previste in tutta la Spagna e in molte città europee - Londra in testa - anche la prossima settimana.
In piazza con prezzemolo e finocchio
Una riforma oscurantista che spalanca le porte all'aborto clandestino, secondo le migliaia di donne arrivate a protestare da tutta la Spagna brandendo mazzetti di prezzemolo e finocchio, utilizzati nel Medioevo per le interruzioni di gravidanza casalinghe e rudimentali che spesso causavano la morte della donna.
La richiesta: ritiro immediato della riforma
Dopo la mobilitazione del Treno della Libertà e la marcia fino alla sede del Congresso della scorsa settimana, Madrid e altre città spagnole hanno visto un'altra onda viola. Al termine di ogni manifestazione la lettura di un manifesto che con queste parole chiede il ritiro della legge: "Si permetterà di abortire solo in caso di violenza o di rischio grave per la salute, si elimina di fatto il diritto all'interruzione di gravidanza, questa riforma è un attentato alla libertà delle donne".
Le prossime mobilitazioni
Accanto ai gruppi di donne, ma non solo, nati intorno alla protesta contro la riforma Gallardon, anche le femministe che hanno fatto la storia del movimento in Spagna: Cristina Almeida, Victoria Virtudes, Justa Montero e Lucía Mazarrasa.
Una protesta che non si ferma: nuovi presidi, mobilitazioni e manifestazioni sono previste in tutta la Spagna e in molte città europee - Londra in testa - anche la prossima settimana.