Roma
Protesta a Torre Maura per l'arrivo di 70 Rom, il Campidoglio li trasferisce

La macchina di una Onlus e un camper che si trovava al suo fianco dati alle fiamme, e poi il presidio che è andato avanti fino alle 2 di notte in via dei Codirossoni, a Roma, a Torre Maura, dove nel pomeriggio di ieri circa 70 rom sono stati trasferiti in una struttura di accoglienza, scatenando pesanti proteste degli abitanti della zona.
Una nottata di fuoco nel quartiere a est di Roma, conclusasi dopo gli incendi e le tensioni del pomeriggio di ieri, solo verso l'1.30, quando è arrivato sul posto Stefano Castiglione, capo di Gabinetto del sindaco Virginia Raggi, che ha constatato con mano lo stato del trasferimento dei rom e ha parlato con i cittadini e con diversi militanti di CasaPound.
Poco dopo è arrivato il comunicato del Campidoglio in cui veniva assicurato che "in merito al trasferimento di circa 60 persone rom dalla struttura di via Toraldo a quella di via dei Codirossoni, l'Ufficio speciale Rom sinti e caminanti ha deciso di ricollocare le persone presenti nella struttura presso altri centri d'accoglienza per persone fragili su tutto il territorio romano".
Le operazioni, secondo quanto si apprende, saranno curate dalla Sala operativa sociale a partire da stamattina e si concluderanno in sette giorni. Appresa la notizia, il presidio è stato sciolto, alle 2 circa, tra la soddisfazione dei cittadini rimasti che hanno dichiarato: "Saremo qui tutti giorni per vedere se faranno quanto dichiarato". Giuseppe Di Silvestre di CasaPound ha aggiunto: "Daremo al Campidoglio i sette giorni di tempo necessari, dopodiché saremo di nuovo qui".
La procura apre un fascicolo di inchiesta
La procura di Roma ha aperto un'inchiesta dopo i disordini scoppiati ieri pomeriggio a Torre Maura, periferia nella zona est della Capitale, quando per lo spostamento di una sessantina di Rom dall'insediamento di via Toraldo al centro di accoglienza di via Codirossoni circa duecento manifestanti, con il supporto di militanti di CasaPound, hanno organizzato una violenta protesta di piazza alzando barricate e dando alle fiamme cassonetti e una roulotte. Una situazione tornata alla normalità soltanto quando in nottata il Campidoglio ha deciso di trasferire altrove i nomadi. A piazzale Clodio si attende una informativa delle forze dell'ordine su quanto accaduto, poi si procederà per i reati di danneggiamento e minacce con l'aggravante dell'odio razziale.
Raggi: non cediamo a odio razziale
"Non possiamo cedere all'odio razziale, non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone, e mi riferisco prevalentemente a CasaPound e Forza Nuova". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, parlando a margine di una presentazione in Campidoglio, commentando la rivolta avvenuta ieri sera a Torre Maura contro l'arrivo di 60 Rom in un centro di accoglienza della zona. Raggi,intervenuta per tutela vite. "Li stiamo ricollocando all'interno del territorio cittadino perché il dovere dell'amministrazione è quello di tutelare la vita e l'incolumità delle persone", ha spiegato la sindaca a margine dell'inaugurazione di una mostra ai Musei Capitolini. "La Procura ha aperto un fascicolo proprio per odio razziale",ha detto Raggi. "A Torre Maura c'è un clima molto pesante anche perché è stato gravato tanti anni da problematiche e pressioni sociali", ha aggiunto.
Salvini: no a ogni violenza
"No a ogni forma di violenza, no allo scaricare sulle periferie ogni genere di problemi. Ribadisco il mio obiettivo per cui sto lavorando da mesi: zero campi rom entro la fine del mio mandato da ministro. Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.