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MONDO

Manifestazione a Port au-Prince

Proteste ad Haiti, l'Onu indaga sui suoi soldati: "Uso eccessivo della forza"

Le forze di peacekeeping avrebbero aperto il fuoco contro i manifestanti  che marciavano per chiedere una nuova leadership e le elezioni

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Le manifestazioni
Haiti
Sono scesi in piazza per chiedere un nuovo governo e nuove elezioni ma la forza di peacekeeping dell'Onu, invece di difenderli, avrebbe sparato contro i manifestanti. È bufera sui soldati delle Nazioni Unite in missione a Port-au-Prince, tanto che il Palazzo di Vetro ha assicurato che indagherà sull'accaduto. 

I tafferugli
Durante la manifestazione, alcune persone hanno bruciato pneumatici e si sono scontrati con i soldati e la polizia, che ha lanciato gas lacrimogeni. I giornalisti di AP non hanno visto feriti o vittime. La missione di stabilizzazione delle Nazioni unite ad Haiti (Minustah) ha fatto sapere in una nota che prende seriamente le accuse e annunciato: "Abbiamo immediatamente aperto una indagine per stabilire la dinamica dei fatti".




Un Paese instabile
Intanto dopo la protesta il presidente Michel Martelly ha detto di aver accettato i risultati di una commissione nominata dal governo, creta per mettere fine allo stallo politico nel Paese, tra cui le raccomandazioni che il premier si dimetta. In un discorso alla nazione, Martelly ha detto che il premier Laurent Lamothe è pronto a sacrificarsi e dimettersi, sebbene non abbia detto che lo farà. La commissione ha chiesto anche il rilascio di "prigionieri politici", le dimissioni del presidente della Corte suprema e di attuali membri del Consiglio elettorale provvisorio. A metà gennaio il Parlamento sarà sciolto, a causa dello scadere dei mandati di senatori, e a quel punto Martelly governerebbe per decreto.

I precedenti
Non è la prima volta che peacekeeper Onu attacchino manifestanti ad Haiti. Già nel 2010, un uomo è morto per un proiettile sparato da un soldato Onu, durante una protesta proprio contro la missione delle Nazioni Unite. Secondo la ricostruzione, i manifestanti hanno attaccato i peacekeeper con pietre e sono stati aggrediti con gas lacrimogenti. Anche nel 2010, la piazza chiedeva nuove elezioni.