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MONDO

L'ombrello, gadget necessario per chi manifesta, ora è il simbolo della protesta

Hong Kong, sul web esplode l'umbrella revolution

Per il web è già #umbrellarevolution. Sono ancora decine di migliaia gli studenti in piazza nell'area di Admiralty e Tamar, dove ha sede il governo di Hong Kong. Le manifestazioni degli attivisti democratici hanno già una mascotte: l'ombrello. È l'unica arma per proteggersi contro spray al peperoncino e gas lacrimogeni utilizzati dalle forze dell’ordine

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Hong Kong
Non se ne vanno dalle strade di Hong Kong i manifestanti che chiedono maggiore democrazia. Pechino si trova ad affrontare una delle sfide politiche più impegnative dai tempi di piazza Tiananmen, 25 anni fa. Per il web e i media di tutto il mondo la protesta ha già un nome: è l'umbrella revolution. Questa l'unica arma dei manifestanti, che si riparano dal caldo, dai gas lacrimogeni e dagli spray al peperoncino. L'ombrello è diventato l'oggetto indispensabile per chi scende in piazza e il simbolo della disobbedienza democratica grazie anche alla creatività, messa al servizio della causa, di artisti, designer e semplici navigatori della rete.




Uno di questi è Angelo Costadimas, artista e filmaker che vive a Hong Kong. Ha realizzato un logo che mostra un uomo che tiene due ombrelli sulla scritta 'Umbrella revolution' su uno sfondo giallo, il colore dei nastri che gli studenti usano come simbolo della rivolta. «Mi sono ispirato alla foto di un dimostrante che, con due ombrelli in mano, sfidava il lancio dei lacrimogeni. L'atto di sfida mi ha ricordato la foto dell'uomo che sfida i carri armati di Piazza Tiananmen - ha detto - Ho pensato che l'ombrello e quell'aria di sfida fossero veramente simboliche».


Tania Willis ha scelto di immortalare in un disegno l'immagine di un ragazza in giallo che si ripara con un ombrello da una cascata di stelle: arrivano da una nuvola che ricorda la bandiera cinese. Il logo, pubblicato su twitter, ha già fatto il giro del mondo.  
Ma non sono gli artisti ad aver reso l'ombrelllo il simbolo di Hong Kong. Agli hashtag #HongKongProtests, #OccupyCentral e #UmbrellaRevolution rete è ormai inondata di appelli alla non violenza.


Gli attivisti di Hong Kong si sono ispirati, nel nome e nella strategia, a Occupy Wall Street, il movimento di protesta americano iniziato il 17 settembre 2001 con il tentativo di blocco del centro finanziario di New York. Ed è proprio il centro finanziario di Hong Kong a essere stato bloccato dalle proteste. Si chiede che il governo di Pechino approvi una legge che permetta veramente il suffragio universale nelle elezioni del 2017. Ma se a New York non c'erano leader individuali, Occupy Central ha un fondatore. Si chiama Benny Tai Yiu-ting, professore associato di Giurisprudenza dell'Università di Hong Kong: aveva avviato il movimento di disobbedienza civile nel gennaio del 2013.