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MONDO

Morto un 17enne, sale a 4 il numero delle vittime

Venezuela: il leader dell'opposizione si consegna alla giustizia

Tre persone morte nei giorni scorsi, un ragazzo investito durante una manifestazione. Lopez, alla guida dell'opposizione contro Maduro, è accusato di essere l'istigatore delle violenze finite nel sangue. A cospirare per un golpe, secondo Caracas, gli Usa: espulsi tre diplomatici

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Venezuela
Latitante e ricercato da quando è stato accusato di essere la mente dietro le proteste contro il governo di Maduro finite nel sangue, il 12 febbraio, con la morte di tre persone, Leopoldo Lopez si è consegnato alla giustizia, come ha annunciato con un video su Youtube il giorno prima, chiamando a raccolta i giovani che l'hanno sempre sostenuto. L'obiettivo, dichiarava nel video, era  chiedere un'inchiesta sulle violenze in cui sono morte tre persone e centinaia sono rimaste ferite. Lopez e i suoi sostenitori accusano i cosiddetti colectivos, i paramililitari, di essere i responsabili. E così, dopo 15 giorni di protesta e un ultimo comizio al termine del corteo che l'ha accompagnato, Lopez si è costituito.

Le ragioni della protesta
A protestare sono soprattutto i giovani, gli studenti: cortei, barricate, traffico bloccato, slogan contro Maduro. Il loro dissenso è per un'economia al collasso e totalmente dipendente dalle esportazioni di petrolio: l'inflazione ha raggiunto il 56%, sugli scaffali mancano i generi di prima necessità, le casse dello Stato ormai vuote non riescono nemmeno a garantire l'illuminazione pubblica, figurarsi i negozi a prezzi calmierati "socialisti". Per contrastare la protesta sono scesi in piazza anche i governativi, chiamati a raccolta per sostenere Maduro. 

Espulsi tre diplomatici americani
Il presidente Maduro, ha immediatamente puntato il dito contro gli Stati Uniti, la sempreverde accusa di golpe imperialista: accusati di aver incontrato gli studenti nei giorni caldi della protesta ha espulso tre diplomatici, scatenando la reazione furiosa di Washington, che si dichiara estranea a qualsiasi cospirazione contro Caracas. 

Il bavaglio ai media
Nessuna televisione ha trasmesso in diretta le immagini degli scontri, il canale satellitare NTN24 che ci ha provato è stato oscurato per volontà del presidente Maduro. I mezzi di comunicazione vicini all'opposizione sono praticamente inesistenti, tanto che i manifestanti e lo stesso Lopez scelgono la rete e i social network per comuncare. Molti giornali non hanno nemmeno la carta, che il governo ha smesso di consegnare a prezzi calmierati. 

Chi è Leopoldo Lopez, leader della protesta
Popolarissimo tra i giovani, Leopoldo Lopez, 42 anni, ha in tasca una laurea ad Harvard. Le accuse di cui deve rispondere sono omicidio, cospirazione e atti di vandalismo. La sua carriera politica ha avuto come punto di svolta la guida di un distretto di Caracas, Chacao, quando Hugo Chavez era in vita è stato descritto come il suo principale oppositore. La crisi economica ha oscurato Henrique Capriles, leader antichavista più moderato, e aumentato la popolarità di Lopez.