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MONDO

Truppe filorusse irrompono in caserma in Crimea

Putin: in Ucraina si è verificato un colpo di stato. "Ci riserviamo l'uso della forza"

Il Presidente russo Putin in una conferenza stampa in diretta tv: "Yanukovich è il presidente legittimo". Mosca ordina il rientro delle truppe dopo le esercitazioni, ma non delle forze armate in Crimea. La Nato: "Mosca viola gli impegni, serie conseguenze". Gli Stati Uniti: stop a legami militari e trattative commercialicon Mosca. Da Washington aiuti a Kiev per un miliardo di dollari. Ma il debito ucraino con Mosca è pari al doppio. 

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Putin in conferenza stampa
Kiev
In Ucraina è avvenuto un "colpo di Stato", ma per ora, l'uso della forza, "è l'ultima risorsa". Parola del presidente russo, Vladimir Putin che in una conferenza stampa scarica Yanokovich - "È il presidente legittimo, ma non ha avvenire politico" - e ridimensiona le minacce di ieri. Dalla Nato, arriva a stretto giro la risposta, per bocca del segretario Anders Fogh Rasmussen: "Mosca continua a violare i suoi impegni internazionali, l'integrità del territorio ucraino" e ciò "comporta serie conseguenze". 

Le "sanzioni" Usa e la risposta di Mosca
Intanto dall'altra parte dell'oceano, gli Stati Uniti annunciano aiuti per l'Ucraina da un miliardo di dollari - in garanzie per ulteriori prestiti - e rimangono fermi sulla linea di intransigenza. Stop quindi a tutte le collaborazioni militari e alle riunioni bilaterali con Mosca. Stop anche alle trattative in corso tra Washington e la Russia per aumentare gli scambi commerciali. Alle parole, seguono poi i fatti. Il segretario di Stato John Kerry è voluto a Kiev e nel discorso alla folla ucraina riunita a Euromaidan, la piazza delle proteste dice: "Vi aiuteremo, vi stiamo aiutando. Il presidente Obama sta pianificando ulteriore assistenza". Putin, da giocatore di scacchi ha capito la gravità delle decisioni americane e rilancia: "Chi vuole introdurre le sanzioni contro la Russia deve pensare alle loro conseguenze perché i danni saranno reciproci". Nelle prossime ore, il segretario di Stato Usa sarà a Kiev.

Le mosse dell'Europa
Bruxelles invece attende giovedì per ricevere il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, per un summit Ue sulla crisi in Ucraina. Intanto nelle ultime ore, in vista del vertice straordinario dell'Ue nel Vecchio continente si sono registrate sensibilità diverse. I 28 cercano di dare spazio alla diplomazia in attesa che giovedì scendano in campo i leader, convocati da Herman Van Rompuy. Sul fronte della fermezza, Francia e Gran Bretagna, con la Polonia e i Paesi baltici. Più prudenti, attenti a non rompere ogni contatto con Mosca, l'Italia e la Germania, che non vogliono lasciare nulla di intentato pur di riaprire il dialogo con Mosca. Il confronto con il Cremlino resta però molto difficile. Punto fermo rimane l'impegno, ribadito dal G7, di lavorare a una mediazione internazionale per venire incontro alle preoccupazioni di Mosca per la sicurezza della minoranza russa. Oggi, il capo della diplomazia di Bruxelles, Catherine Ashton, incontrerà il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov a Madrid.

Alta tensione in Crimea
Intanto a Sebastopoli la tensione rimane alta. In serata, truppe filorusse hanno fatto irruzione in una struttura militare di difesa aerea ucraina, vicino a Ievpatoria, nella Crimea occidentale. Intanto due basi militari ucraine sono ancora circondate e gli aeroporti sono ancora occupati. Tuttavia, un piccolo passo indietro la Russia l'ha fatto: il ritiro delle forze impegnate nelle esercitazioni militari, iniziate a sorpresa il 26 febbraio nelle regioni al confine con l'Ucraina. E il Cremlino ha negato che le esercitazioni abbiano a che fare con la crisi in Ucraina. Da Kiev arriva poi la notizia: i ministri ucraini e russi hanno iniziato a dialogare.

Le ripercussioni economiche
Intanto dopo il crollo di ieri (-10,7%) la borsa di Mosca rimbalza e chiude a +5,6%, anche sulla scia delle dichiarazioni di Putin. Potrebbe invece avere un duro colpo l'economia ucraina, fortemente dipendente da Mosca per il gas: il colosso Gazprom ha annunciato "lo stop da aprile allo sconto del gas per Kiev". Lo fa sapere direttamente Alexej Miller, ad della compagnia. Il debito ucraino con Mosca è di due miliardi di dollari: il doppio rispetto a quello che Washington sta offrendo a Kiev in garanzie di prestiti. Intanto, nella capitale ucraina la crisi si fa sentire, a partire dalle banche: a Kiev i bancomat erogano non più di cento euro al giorno