MONDO
La crisi della Penisola Arabica
Alta tensione nel Golfo: altre 48 ore al Qatar per rispondere al (durissimo) ultimatum saudita
Sembrano sempre più vicine le sanzioni al Qatar. Rischiano di essere puniti i Paesi che fanno affari con l'emirato, Doha potrebbe essere espulsa dal Consiglio di cooperazione del Golfo (l'organismo economico e di sicurezza nato nel 1981 in chiave anti-iraniana).

L'ultimo capitolo della crisi della Penisola Arabica vede una proroga di 48 ore - l'ultimatum scadeva stanotte - concessa al Qatar per rispondere alle accuse mosse da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati arabi uniti, Yemen ed Egitto, in modo da evitare le sanzioni. La proroga arriva con la mediazione del Kuwait.
Leggi qui per capire l'importanza strategia del Qatar e le ragioni geopolitiche della crisi del golfo.
Doha: le richieste non hanno nulla a che fare con il terrorismo
Accusata di terrorismo, Doha ha già fatto sapere di ritenere irrealistiche, lesive e non pertinenti le richieste ricevute. Si tratta di un pacchetto di 13 punti tra i quali ci sono la richiesta di limitare le relazioni con l'Iran - vere sabbie mobili della rottura con l'emirato - la chiusura di Al Jazeera, la rottura delle relazioni con Hezbollah e i Fratelli Musulmani, la fine della cooperazione militare con la Turchia (e la conseguente chiusura della base militare aperta un anno fa).
Quando arriverà la risposta ufficiale?
Le autorità di Doha hanno fatto sapere che il Qatar consegnerà stamane la sua risposta ufficiale, "una lettera scritta" del suo emiro, lo sceicco Tamim ben Hamad al-Thani, all'emiro del Kuwait, sceicco Sabah al Ahmad al-Sabah, mediatore nella crisi del Golfo. La lettera sarà consegnata dal ministro qatariota Mohammed ben Abderrahman al-Thani.
Cosa era successo prima?
Lo scorso 5 giugno l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Bahrein e l'Egitto hanno interrotto le relazioni
diplomatiche e le comunicazioni con il Qatar, accusandolo di sostenere il terrorismo e di interferire nei loro affari interni. Più tardi si sono aggiunte al gruppo anche Maldive, Mauritius e Mauritania mentre Giordania e Gibuti hanno ridotto il livello delle loro missioni diplomatiche in Qatar. La scorsa settimana il Kuwait, in qualità di mediatore, ha consegnato a Doha le richieste dell'Arabia Saudita, dell'Egitto, degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein.
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Doha: le richieste non hanno nulla a che fare con il terrorismo
Accusata di terrorismo, Doha ha già fatto sapere di ritenere irrealistiche, lesive e non pertinenti le richieste ricevute. Si tratta di un pacchetto di 13 punti tra i quali ci sono la richiesta di limitare le relazioni con l'Iran - vere sabbie mobili della rottura con l'emirato - la chiusura di Al Jazeera, la rottura delle relazioni con Hezbollah e i Fratelli Musulmani, la fine della cooperazione militare con la Turchia (e la conseguente chiusura della base militare aperta un anno fa).
Quando arriverà la risposta ufficiale?
Le autorità di Doha hanno fatto sapere che il Qatar consegnerà stamane la sua risposta ufficiale, "una lettera scritta" del suo emiro, lo sceicco Tamim ben Hamad al-Thani, all'emiro del Kuwait, sceicco Sabah al Ahmad al-Sabah, mediatore nella crisi del Golfo. La lettera sarà consegnata dal ministro qatariota Mohammed ben Abderrahman al-Thani.
Cosa era successo prima?
Lo scorso 5 giugno l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Bahrein e l'Egitto hanno interrotto le relazioni
diplomatiche e le comunicazioni con il Qatar, accusandolo di sostenere il terrorismo e di interferire nei loro affari interni. Più tardi si sono aggiunte al gruppo anche Maldive, Mauritius e Mauritania mentre Giordania e Gibuti hanno ridotto il livello delle loro missioni diplomatiche in Qatar. La scorsa settimana il Kuwait, in qualità di mediatore, ha consegnato a Doha le richieste dell'Arabia Saudita, dell'Egitto, degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein.