POLITICA
Question time alla Camera
Quota 100. Bussetti: al momento pervenute oltre 15 mila domande
Il ministro: "La scuola è una sola, nulla di cui scusarmi; è stato un equivoco"

"Posso anticipare che fino a ieri le domande complessive pervenute erano 15.234, di cui 12.157 presentate da docenti". Lo ha annunciato Marco Bussetti, ministro dell'Istruzione, durante il question time alla Camera e facendo riferimento alle domande di pensionamento relative alla cosiddetta 'quota 100'. "Un numero consistente - ha aggiunto - che, però, non deve destare particolare preoccupazione. Domani, comunque, conosceremo con precisione il numero esatto di unità di personale scolastico che ha inteso anticipare la data del proprio pensionamento".
"Scuola è una sola, nulla di cui scusarmi"
"Non esiste una scuola del sud e del nord la scuola è una sola in tutto il paese". Così il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti rispondendo al question time in corso alla Camera. "Non ho nulla di cui scusarmi. Spero di aver definito quello che è stato un vero e proprio equivoco", ha detto il ministro relativamente alla polemica dei giorni scorsi su alcune sue affermazioni.
"Le dichiarazioni rilasciate in risposta ad una domanda insistente e ripetuta di un giornalista non hanno, quindi, nulla di offensivo se lette in modo sereno, oggettivo e non strumentale, com'è, invece, avvenuto per evidenti ed esclusive ragioni di polemica politica", ha proseguito il ministro Bussetti.
"Quando ho parlato di 'lavoro' e di 'impegno", non mi riferivo, certamente, a coloro che lavorano nelle scuole del Meridione; provengo dal mondo della scuola e nei miei tanti anni di servizio, anche come dirigente dell'Ufficio scolastico di Milano, ho potuto apprezzare le spiccate capacità e la particolare dedizione dei moltissimi dirigenti scolastici, dei moltissimi docenti e, più in generale, del numerosissimo personale della scuola di origini meridionali che è stato costretto a lasciare le proprie terre di origine ed i propri affetti per trovare una occupazione. Da quando sono Ministro, ho avuto occasione di visitare diverse istituzioni scolastiche del Meridione e non posso che ribadire il giudizio estremamente positivo sulle capacità e sulla dedizione di un personale scolastico che opera, molto spesso, in contesti sociali ed economici particolarmente difficili. Non ho, pertanto, nulla di cui scusarmi", ha affermato Bussetti, ribadendo che si è trattato di "un vero e proprio equivoco".
Bussetti ha sottolineato che nelle ultime settimane ha deciso di stanziare 50 milioni di euro da destinare proprio alle regioni del Sud Italia e precisamente a 292 aree di esclusione sociale individuate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile, da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità organizzata; di queste risorse potranno beneficiare oltre 1.000 scuole del Mezzogiorno. "Ribadisco, ancora una volta, l'invito a non coinvolgere la scuola, la più importante istituzione del nostro Paese che ha il delicatissimo compito di formare le nuove generazioni, in sterili strumentalizzazioni e polemiche politiche. Non lo meritano la scuola ed il personale scolastico, non lo meritano, soprattutto, le nostre ragazze e i nostri ragazzi", ha concluso il ministro.
"Scuola è una sola, nulla di cui scusarmi"
"Non esiste una scuola del sud e del nord la scuola è una sola in tutto il paese". Così il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti rispondendo al question time in corso alla Camera. "Non ho nulla di cui scusarmi. Spero di aver definito quello che è stato un vero e proprio equivoco", ha detto il ministro relativamente alla polemica dei giorni scorsi su alcune sue affermazioni.
"Le dichiarazioni rilasciate in risposta ad una domanda insistente e ripetuta di un giornalista non hanno, quindi, nulla di offensivo se lette in modo sereno, oggettivo e non strumentale, com'è, invece, avvenuto per evidenti ed esclusive ragioni di polemica politica", ha proseguito il ministro Bussetti.
"Quando ho parlato di 'lavoro' e di 'impegno", non mi riferivo, certamente, a coloro che lavorano nelle scuole del Meridione; provengo dal mondo della scuola e nei miei tanti anni di servizio, anche come dirigente dell'Ufficio scolastico di Milano, ho potuto apprezzare le spiccate capacità e la particolare dedizione dei moltissimi dirigenti scolastici, dei moltissimi docenti e, più in generale, del numerosissimo personale della scuola di origini meridionali che è stato costretto a lasciare le proprie terre di origine ed i propri affetti per trovare una occupazione. Da quando sono Ministro, ho avuto occasione di visitare diverse istituzioni scolastiche del Meridione e non posso che ribadire il giudizio estremamente positivo sulle capacità e sulla dedizione di un personale scolastico che opera, molto spesso, in contesti sociali ed economici particolarmente difficili. Non ho, pertanto, nulla di cui scusarmi", ha affermato Bussetti, ribadendo che si è trattato di "un vero e proprio equivoco".
Bussetti ha sottolineato che nelle ultime settimane ha deciso di stanziare 50 milioni di euro da destinare proprio alle regioni del Sud Italia e precisamente a 292 aree di esclusione sociale individuate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile, da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità organizzata; di queste risorse potranno beneficiare oltre 1.000 scuole del Mezzogiorno. "Ribadisco, ancora una volta, l'invito a non coinvolgere la scuola, la più importante istituzione del nostro Paese che ha il delicatissimo compito di formare le nuove generazioni, in sterili strumentalizzazioni e polemiche politiche. Non lo meritano la scuola ed il personale scolastico, non lo meritano, soprattutto, le nostre ragazze e i nostri ragazzi", ha concluso il ministro.