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MONDO

Audizione Commissione Libe del Parlamento europeo

Rackete: "Dov'era Ue quando ho chiesto aiuto? Nessun governo voleva 53 migranti"

"E' stato una vergona notare questo atteggiamento dall'Europa, la culla dei diritti umani. Nonostante il parere delle persone, tutta una serie di istituzioni ha innalzato un muro. Io sono stata attaccata, mi sono ritrovata da sola", ha detto la comandante della Sea Watch

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"Nella mia esperienza con Sea Watch abbiamo vissuto delle situazioni alienanti, abbiamo dovuto legare i corpi affinchè non affondassero intorno a noi. Ho visto persone lasciate sole in mare o riportate nella Libia da cui erano appena fuggite. Ma nessuna esperienza è stata pesante come Sea Watch 3 con a bordo i migranti per giorni che nessuno voleva". Lo ha dichiarato Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3 all'audizione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo.

"E' stato una vergogna notare questo atteggiamento dall'Europa, la culla dei diritti umani. Nonostante il parere delle persone, tutta una serie di istituzioni ha innalzato un muro. Io sono stata attaccata, mi sono ritrovata da sola", ha aggiunto la comandante della Sea Watch. "Il caso della Sea Watch ancora una volta ha fatto notare che gli Stati membri non sono disposti ad affrontare i tempi moderni - ha detto ancora Rackete - Ho ricevuto una serie di attenzioni solo dopo essere entrata in porto non come atto di provocazione, ma per motivi di esigenza". 

"In Italia legge contro diritto internazionale"
"Credo che sia stato delineato che le operazioni di ricerca e soccorso rientrano nel diritto internazionale. Non so come l'Italia abbia approvato una legge che non rispetta il diritto internazionale e del mare" - ha detto ancora  Rackete - Dopo il mio arresto, il magistrato di Agrigento ha dichiarato che io avevo seguito l'obbligo di ricerca e salvataggio e quanto fatto era in conformità del diritto del mare", ha aggiunto la comandante della Sea Watch. Rackete ha poi riconosciuto che "l'Italia è stata lasciata sola per diversi anni nella gestione dei flussi. Lo stesso vale per l'accordo di Malta - ha aggiunto - serve la partecipazione di tutta l'Ue".