ITALIA
L'intervista con i media americani
Sollecito "Sto vivendo un incubo, io non c'entro niente"
La Corte d'assise d'appello di Firenze pubblica le motivazioni della sentenza che condanna Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. Lui, come Amanda, si difende: "Sono estraneo al caso"

Prima lo sfogo di Amanda Knox, poi quello di Raffaele Sollecito. Entrambi si difendono dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentanza emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze, che condanna Amanda a 28 anni e mezzo di reclusione, e Raffaele a 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto nel 2007 a Perugia. Entrambi parlano con i media americani, entrambi con la Cnn.
"Non conoscevo Meredith"
Nell'intervista con la Cnn, Sollecito racconta: "La mia vita è stata completamente rubata. Non posso fare alcun passo in avanti, perché sto ancora in questa situazione. Il futuro? È solo un sogno, non posso pensare al futuro, non è una cosa reale". All'ex studente di Perugia, ora trentenne, è vietato l'espatrio. Lui si difende e sottolinea: "Sono estraneo a questo caso. Avevo conosciuto Amanda meno di una settimana prima, non conoscevo Meredith, l'avevo vista solo una volta e neanche ci avevo parlato. Sto davvero vivendo un incubo ed è molto difficile per me andare avanti. Vivere la mia vita, giorno per giorno, con questo peso".
"Non ho niente da nascondere"
Nell'intervista alla Cnn, Sollecito ribadisce ancora una volta: "Non ho niente da nascondere, ho la coscienza pulita. Non c'è davvero niente contro di me, non ho fatto niente di male". Intanto sia lui, sia Amanda hanno fatto nuovamente ricorso alla Cassazione. Se la sentenza verrà confermata, l'Italia potrebbe chiedere alle autorità statunitensi l'estradizione di Amanda Knox. Lei si augura che tale scenario possa essere evitato, ed è ottimista che la Cassazione porrà fine al limbo in cui si trova da anni.
"Non conoscevo Meredith"
Nell'intervista con la Cnn, Sollecito racconta: "La mia vita è stata completamente rubata. Non posso fare alcun passo in avanti, perché sto ancora in questa situazione. Il futuro? È solo un sogno, non posso pensare al futuro, non è una cosa reale". All'ex studente di Perugia, ora trentenne, è vietato l'espatrio. Lui si difende e sottolinea: "Sono estraneo a questo caso. Avevo conosciuto Amanda meno di una settimana prima, non conoscevo Meredith, l'avevo vista solo una volta e neanche ci avevo parlato. Sto davvero vivendo un incubo ed è molto difficile per me andare avanti. Vivere la mia vita, giorno per giorno, con questo peso".
"Non ho niente da nascondere"
Nell'intervista alla Cnn, Sollecito ribadisce ancora una volta: "Non ho niente da nascondere, ho la coscienza pulita. Non c'è davvero niente contro di me, non ho fatto niente di male". Intanto sia lui, sia Amanda hanno fatto nuovamente ricorso alla Cassazione. Se la sentenza verrà confermata, l'Italia potrebbe chiedere alle autorità statunitensi l'estradizione di Amanda Knox. Lei si augura che tale scenario possa essere evitato, ed è ottimista che la Cassazione porrà fine al limbo in cui si trova da anni.