CULTURA
È il nuovo simbolo dell'ostilità del Pakistan verso i rifugiati
La ragazza dagli occhi verdi è cresciuta male: ed è accusata di corruzione
Nel 1984 Sharbat Gula venne fotografata da Steve McCurry. I suoi occhi divennero il simbolo del popolo afgano. Oggi una nuova foto mostra il volto di una donna segnata dalla sofferenza più che dal tempo
Siamo pronti a interrogarci sulla vera identità della Gioconda ad ogni nuovo, piccolo e vago indizio. Ma c’è anche una Monna Lisa afgana, immortalata non dai pennelli rinascimentali, ma da un obiettivo fotografico negli Anni ’80. E lei ogni giorno rischia la vita.
Quando Steve McCurry catturò il suo sguardo per il National Geographic, Sharbat Gula aveva solo 12 anni. Quegli occhi verdi divennero immediatamente riconoscibili in ogni parte del mondo: eloquenti e pieni di luce. Ma il successo di quegli occhi non è bastato a regalare a Gula una vita migliore.
Oggi infatti quella ragazza dal turbante color ruggine è indagata per corruzione e falsificazione di documenti. Trentun anni dopo quel 1984 ci arriva una sua foto che niente ha a che fare con l’abilità di McCurry. Il suo volto è illuminato dalle luci al neon, l’immagine è quella di una fototessera di una carta di identità elettronica, ottenuta, probabilmente in modo illegale.
Senza questo documento, i rifugiati afghani, come Gula, in Pakistan hanno una libertà molto limitata: non possono comprare una casa, aprire un conto in banca, insomma sfuggire dalla miseria delle baracche.
Oggi il volto di Gula, che ha saputo di essere stata la più celebre modella di McCurry solo nel 2002, è quello di una donna segnata dalla sofferenza più che dal tempo.
La sua storia è la storia di un popolo che lotta per la sopravvivenza, di quegli afghani arrivati in Pakistan dal 1979, dopo l'invasione sovietica del Paese. Nel 2001 milioni di afghani sono tornati in patria ma molti sono rimasti in Pakistan, diventando così la seconda più grande popolazione di rifugiati dopo i palestinesi, secondo l'Onu.
Quando Steve McCurry catturò il suo sguardo per il National Geographic, Sharbat Gula aveva solo 12 anni. Quegli occhi verdi divennero immediatamente riconoscibili in ogni parte del mondo: eloquenti e pieni di luce. Ma il successo di quegli occhi non è bastato a regalare a Gula una vita migliore.
Oggi infatti quella ragazza dal turbante color ruggine è indagata per corruzione e falsificazione di documenti. Trentun anni dopo quel 1984 ci arriva una sua foto che niente ha a che fare con l’abilità di McCurry. Il suo volto è illuminato dalle luci al neon, l’immagine è quella di una fototessera di una carta di identità elettronica, ottenuta, probabilmente in modo illegale.
Senza questo documento, i rifugiati afghani, come Gula, in Pakistan hanno una libertà molto limitata: non possono comprare una casa, aprire un conto in banca, insomma sfuggire dalla miseria delle baracche.
Oggi il volto di Gula, che ha saputo di essere stata la più celebre modella di McCurry solo nel 2002, è quello di una donna segnata dalla sofferenza più che dal tempo.
La sua storia è la storia di un popolo che lotta per la sopravvivenza, di quegli afghani arrivati in Pakistan dal 1979, dopo l'invasione sovietica del Paese. Nel 2001 milioni di afghani sono tornati in patria ma molti sono rimasti in Pakistan, diventando così la seconda più grande popolazione di rifugiati dopo i palestinesi, secondo l'Onu.