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MONDO

Pestata a morte a Nottingham

Mariam, la procura indaga anche sull'operato dei medici inglesi

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per la morte della ragazza italoegiziana  vittima di un pestaggio a Nottingham in Inghilterra da parte di una baby gang. I medici avrebbero sottovalutato la sua patologia cardiaca

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 Mariam Moustafa, la studentessa 18enne di origini egiziane nata e cresciuta a Ostia fino al 2013 e deceduta a Nottingham (dove si era trasferita con la famiglia) il 14 marzo scorso a seguito di un'aggressione dopo tre settimane di coma, potrebbe essere stata vittima non solo di un episodio di bullismo ma anche di un caso di malasanità inglese.

La Procura di Roma, che ha aperto una inchiesta per omicidio, sta cercando di ricostruire la storia clinica di questa ragazza che da piccola venne operata al cuore al Bambin Gesu'. E ai medici inglesi del pronto soccorso dell'ospedale di Nottingham, che avevano deciso di dimetterla dopo averla trattenuta per cinque ore a seguito del pestaggio, lei aveva raccontato di stare male e di avvertire un forte dolore al cuore senza però essere ascoltata. E pure quattro mesi prima era caduto nel vuoto il suo sfogo contro il sistema sanitario inglese che si rifiutava di curare la giovane nonostante la sua malattia.

I pm Sergio Colaiocco e Tiziana Cugini hanno acquisito la documentazione medica del Bambin Gesu' per prendere atto della patologia da cui era affetta Mariam e sono pronti a mettere le carte a disposizione dell'autorità giudiziaria inglese per capire se ci siano state negligenze o meno da parte dei sanitari del Regno Unito che hanno solo scoperto alla fine una serie di lesioni al cervello dovute alle botte subite dalla giovane il 20 febbraio scorso da una decina di ragazze.

Quanto all'aggressione, i magistrati della Procura intendono anche acquisire da Mediaset tutto il filmato (non solo quello mandato in onda) girato dalle 'Iene' che intervistarono alcuni testimoni del pestaggio.