ITALIA
Accusati di violenza sessuale di gruppo e portati in carcere
Tre giovani fermati per lo stupro nella metro: le telecamere hanno ripreso tutto
La Polizia ha fermato tre giovani tra 18 e 20 anni, tutti di San Giorgio a Cremano, in relazione alla violenza sessuale di cui è stata vittima una 24enne nell'ascensore della stazione della Circumvesuviana. I tre sono stati portati in carcere. Lo stupro ripreso dalle telecamere di sicurezza

Gli abusi sessuali compiuti su una 24enne in un ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano sono stati ripresi da una delle telecamere di sorveglianza. Lo stupro compiuto dai tre aggressori è avvenuto nel vano ascensore, tenuto fermo al piano mentre le porte si aprivano e chiudevano: la telecamera puntata sull'ascensore ha ripreso le fasi dell'aggressione. Ai tre fermati, tutti di San Giorgio, tra i 18 e i 19 anni, sono stati sequestrati i cellulari ed è stato prelevato il dna.
I tre sono stati sottoposti a fermo di polizia per violenza sessuale di gruppo e portati in carcere. La vicenda è avvenuta martedì pomeriggio in un ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana di Napoli. La vittima era stata circondata nell'ascensore e violentata. In lacrime e con i vestiti strappati, la giovane è stata soccorsa dai passanti. E' intervenuta la Polizia, che ha acquisito le immagini della telecamere di sorveglianza, individuando i possibili aggressori.Sull'ascensore - che conduce al binario 3 della stazione di San Giorgio - la polizia scientifica ha fatti i rilievi.
La giovane è stata ricoverata nell'ospedale Villa Betania per essere visitata e medicata.
Una linea difficile
La stazione di San Giorgio a Cremano era già finita più volte sotto i riflettori della cronaca: appena un mese fa sono stati ripristinati i murales di Massimo Troisi e Alighiero Noschese, entrambi del posto, vandalizzati con vernice spray nell'ottobre scorso. E nel marzo 2018 sempre a San Giorgio fu bloccata una baby gang di 19 ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, che si preparava a salire su un treno armata di coltelli, mazze e tirapugni. Tre anni fa un gruppo di vandali costrinse un capotreno a fermare un convoglio, per poi scendere e bersagliarlo di pietre e pochi giorni prima una passeggera era stata ferita da un lancio di sassi. Il primo maggio 2013 il treno su cui viaggiava l'allora ministro per i beni culturali, Massimo Bray, diretto a Pompei, fu costretto a fermarsi per atti vandalici: episodi che si susseguirono anche nei giorni successivi, tanto da spingere l'Eav a far viaggiare sui treni, per qualche tempo, guardie giurate armate.
I tre sono stati sottoposti a fermo di polizia per violenza sessuale di gruppo e portati in carcere. La vicenda è avvenuta martedì pomeriggio in un ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana di Napoli. La vittima era stata circondata nell'ascensore e violentata. In lacrime e con i vestiti strappati, la giovane è stata soccorsa dai passanti. E' intervenuta la Polizia, che ha acquisito le immagini della telecamere di sorveglianza, individuando i possibili aggressori.Sull'ascensore - che conduce al binario 3 della stazione di San Giorgio - la polizia scientifica ha fatti i rilievi.
La giovane è stata ricoverata nell'ospedale Villa Betania per essere visitata e medicata.
Una linea difficile
La stazione di San Giorgio a Cremano era già finita più volte sotto i riflettori della cronaca: appena un mese fa sono stati ripristinati i murales di Massimo Troisi e Alighiero Noschese, entrambi del posto, vandalizzati con vernice spray nell'ottobre scorso. E nel marzo 2018 sempre a San Giorgio fu bloccata una baby gang di 19 ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, che si preparava a salire su un treno armata di coltelli, mazze e tirapugni. Tre anni fa un gruppo di vandali costrinse un capotreno a fermare un convoglio, per poi scendere e bersagliarlo di pietre e pochi giorni prima una passeggera era stata ferita da un lancio di sassi. Il primo maggio 2013 il treno su cui viaggiava l'allora ministro per i beni culturali, Massimo Bray, diretto a Pompei, fu costretto a fermarsi per atti vandalici: episodi che si susseguirono anche nei giorni successivi, tanto da spingere l'Eav a far viaggiare sui treni, per qualche tempo, guardie giurate armate.