ITALIA
Il drammatico incidente a Corso Francia
Ragazze investite e uccise a Roma: morte sul colpo, no segni di trascinamento
Si aggrava la posizione di Pietro Genovese, il conducente dell'auto che ha travolto e ucciso le due ragazze. I primi esami tossicologici hanno evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,4 grammi per litro. Evidenziata anche la "non negatività" ad alcune sostanze stupefacenti. I legali delle famiglie delle due giovani chiederanno oggi al pm il nulla osta alla restituzione delle salme per potere far celebrare i funerali

Sfondamento della scatola cranica causato da impatto. Questa la causa della morte di Gaia e Camilla secondo i primi risultati dell'autopsia svolta sui corpi delle due 16enni travolte dell'auto guidata da Pietro Genovese, in Corso Francia, a Roma.
Secondo quanto emerge dai primi risultati dell'analisi, sul corpo delle giovani sono state trovate altre fratture ma non segni di trascinamento, il che farebbe supporre che le due ragazze, che sono morte sul colpo, non sarebbero state colpite da altre auto. Domani i legali delle famiglie delle due giovani chiederanno al pm il nulla osta alla restituzione delle salme per potere far celebrare i funerali.
Si aggrava la posizione del conducente dell'auto
Un tasso alcolico tre volte superiore al consentito, tracce nel sangue di sostanze stupefacenti. Si aggrava la posizione di Pietro Genovese, il 20enne indagato per omicidio stradale plurimo per avere con il suo suv investito ed ucciso Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann.
I risultati dei test tossicologici disposti dalla Procura hanno confermato che quella sera Genovese, figlio del regista Paolo, aveva sicuramente assunto alcool in dosi superiori a quanto stabilito dalla legge. Gli esami hanno evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,4 grammi per litro, quando per la normativa vigente è consentito mettersi alla guida con un tasso di alcolemia di massimo 0,5 g/litro.
Evidenziata anche la "non negatività" ad alcune sostanze stupefacenti, ma su quest'ultimo aspetto, e alla luce anche di alcuni farmaci che il ragazzo assumeva regolarmente, serviranno ulteriori esami per stabilire, viene sottolineato da fonti investigative, i "parametri, la tipologia e il livello di sostanze rinvenute". Nel passato di Genovese ci sarebbero anche due episodi di possesso di droga, in relazione ai quali sembra gli sia stata sospesa la patente, restituita solo di recente.
I riscontri emersi dalle analisi sono stati trasmessi al pm Roberto Felici, titolare del fascicolo di indagine. A questo punto Genovese, stando anche a quanto è previsto dalle norme, rischia di essere raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare. Altre risposte potrebbero arrivare dall'analisi del cellulare sequestrato all'indagato per verificare se al momento dello schianto lo stesse utilizzando per parlare o chattare con qualcuno. Il giovane, difeso dall'avvocato Luca Tognozzi, è ancora sotto shock per quanto accaduto e ha trascorso l'intera giornata in casa assieme ai suoi familiari.
Secondo quanto emerge dai primi risultati dell'analisi, sul corpo delle giovani sono state trovate altre fratture ma non segni di trascinamento, il che farebbe supporre che le due ragazze, che sono morte sul colpo, non sarebbero state colpite da altre auto. Domani i legali delle famiglie delle due giovani chiederanno al pm il nulla osta alla restituzione delle salme per potere far celebrare i funerali.
Si aggrava la posizione del conducente dell'auto
Un tasso alcolico tre volte superiore al consentito, tracce nel sangue di sostanze stupefacenti. Si aggrava la posizione di Pietro Genovese, il 20enne indagato per omicidio stradale plurimo per avere con il suo suv investito ed ucciso Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann.
I risultati dei test tossicologici disposti dalla Procura hanno confermato che quella sera Genovese, figlio del regista Paolo, aveva sicuramente assunto alcool in dosi superiori a quanto stabilito dalla legge. Gli esami hanno evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,4 grammi per litro, quando per la normativa vigente è consentito mettersi alla guida con un tasso di alcolemia di massimo 0,5 g/litro.
Evidenziata anche la "non negatività" ad alcune sostanze stupefacenti, ma su quest'ultimo aspetto, e alla luce anche di alcuni farmaci che il ragazzo assumeva regolarmente, serviranno ulteriori esami per stabilire, viene sottolineato da fonti investigative, i "parametri, la tipologia e il livello di sostanze rinvenute". Nel passato di Genovese ci sarebbero anche due episodi di possesso di droga, in relazione ai quali sembra gli sia stata sospesa la patente, restituita solo di recente.
I riscontri emersi dalle analisi sono stati trasmessi al pm Roberto Felici, titolare del fascicolo di indagine. A questo punto Genovese, stando anche a quanto è previsto dalle norme, rischia di essere raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare. Altre risposte potrebbero arrivare dall'analisi del cellulare sequestrato all'indagato per verificare se al momento dello schianto lo stesse utilizzando per parlare o chattare con qualcuno. Il giovane, difeso dall'avvocato Luca Tognozzi, è ancora sotto shock per quanto accaduto e ha trascorso l'intera giornata in casa assieme ai suoi familiari.