ITALIA
Napoli
Ragazzo accoltellato durante una lite a scuola, operato: è fuori pericolo
L'episodio nell'Istituto comprensivo Teresa Confalonieri, nel centro storico del Capoluogo partenopeo

Uno studente delle medie è stato ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale Loreto Mare, per le ferite riportate in una lite con un altro minorenne nell'Istituto comprensivo Teresa Confalonieri, in vico San Severino, nel centro storico di Napoli. Il giovane è stato sottoposto ad intervento chirurgico ed è ora fuori pericolo. Secondo le prime ricostruzioni, il diverbio tra i due compagni sarebbe proseguito fuori dall'Istituto: qui l'aggressione e il ferimento. A notare il giovane che giaceva ferito a terra, un commercianto della zona, che subito ha dato l'allarme. Sull'episodio sta indagando la polizia.
Ad accoltellare il giovane studente è stato un compagno di scuola con il quale c'erano dissapori da tempo. Secondo quanto riferiscono i familiari, il feritore è conosciuto come un bullo ed aveva già minacciato in passato il ragazzo ed altri compagni di classe. La lite - secondo quello che riferiscono i parenti - è cominciata in classe; i due sono stati divisi dopo che erano venuti alle mani. Poi, nel cortile di scuola, all'uscita, l'epilogo della lite con il ragazzo armato di un coltello che ha colpito M. ferendolo all'addome. All'ospedale Loreto mare è arrivato anche un gruppetto di ragazzi della scuola media Confalonieri. Qualcuno a mezza voce parla di precedenti del feritore che sarebbe conosciuto come litigioso e rissoso. "È un bullo, fa questo da molto tempo" ha detto una zia del minore ferito.
Accoltellato a scuola: docente, ferimento avvenuto all'esterno. 'Lite nata da sfottò o forse da ragazza contesa'
Il ferimento è avvenuto all'esterno della scuola, al termine delle lezioni. Lo precisa la professoressa Francesca Amirante, insegnante di italiano nella classe frequentata dal ragazzo accoltellato. I giovani frequentano entrambi la terza media, ma non sono compagni di classe. "Entrambi sono più grandi dei loro coetanei - dice Amirante - ed a volte prendono le parti di qualcuno per difenderlo. La lite di oggi - secondo l' insegnante - sarebbe nata da alcuni sfottò tra i due, ma non si può escludere che ci sia anche una ragazza contesa". M. E. viene descritto dall'insegnante come un ragazzo ben voluto da tutti. "Aveva perso un paio di anni perché arrivava spesso in ritardo e faceva assenze, ma è molto buono di carattere". Di carattere chiuso ed introverso, invece, il feritore. "Ha frequentato alcuni laboratori pomeridiani con me - dice l'insegnante e comunque non ha un carattere violento".
L'"istituto comprensivo Teresa Confalonieri", che conta circa 800 alunni dall'asilo alle medie, si trova nel centro antico di Napoli ed accoglie anche ragazzi di zone di difficili, come Forcella ed i tribunali. "Evitiamo, però i soliti stereotipi sui quartieri 'a rischio' - conclude la professoressa Amirante - episodi di violenza da noi non ce ne sono mai stati in precedenza e nella nostra scuola vengono ragazzi di tutti i ceti sociali ed adulti che frequentano le iniziative aperte al territorio".
L'assessore al welfare: "Ennesima ferita al cuore della città"
"Il fenomeno della violenza sociale giovanile investe profondamente la scuola, pur essendo generato da fattori esterni. Quella di oggi è l'ennesima ferita al cuore della città ma l'amministrazione comunale è presente sul territorio e combatte attivamente ogni giorno per contrastare storie simili". Così Roberta Gaeta, assessore al welfare del comune di Napoli. "Non smetteremo mai - continua Gaeta - di lavorare su politiche di prevenzione e di azione incentrate su interventi di carattere sociale, relazionale, inclusivo ed educativo. Prevenire significa innanzitutto favorire e potenziare tutte quelle condizioni individuali, familiari e sociali che proteggono ciascun bambino e adolescente, ostacolando l'instaurarsi di dinamiche aggressive. Ed è proprio in questa direzione - conclude l'assessore - che vanno le diverse iniziative di contrasto attivate negli ultimi anni dall'amministrazione, al fine di rendere possibile una maggiore coesione ed inclusione sociale per contrastare i fenomeni di violenza giovanile".
Ad accoltellare il giovane studente è stato un compagno di scuola con il quale c'erano dissapori da tempo. Secondo quanto riferiscono i familiari, il feritore è conosciuto come un bullo ed aveva già minacciato in passato il ragazzo ed altri compagni di classe. La lite - secondo quello che riferiscono i parenti - è cominciata in classe; i due sono stati divisi dopo che erano venuti alle mani. Poi, nel cortile di scuola, all'uscita, l'epilogo della lite con il ragazzo armato di un coltello che ha colpito M. ferendolo all'addome. All'ospedale Loreto mare è arrivato anche un gruppetto di ragazzi della scuola media Confalonieri. Qualcuno a mezza voce parla di precedenti del feritore che sarebbe conosciuto come litigioso e rissoso. "È un bullo, fa questo da molto tempo" ha detto una zia del minore ferito.
Accoltellato a scuola: docente, ferimento avvenuto all'esterno. 'Lite nata da sfottò o forse da ragazza contesa'
Il ferimento è avvenuto all'esterno della scuola, al termine delle lezioni. Lo precisa la professoressa Francesca Amirante, insegnante di italiano nella classe frequentata dal ragazzo accoltellato. I giovani frequentano entrambi la terza media, ma non sono compagni di classe. "Entrambi sono più grandi dei loro coetanei - dice Amirante - ed a volte prendono le parti di qualcuno per difenderlo. La lite di oggi - secondo l' insegnante - sarebbe nata da alcuni sfottò tra i due, ma non si può escludere che ci sia anche una ragazza contesa". M. E. viene descritto dall'insegnante come un ragazzo ben voluto da tutti. "Aveva perso un paio di anni perché arrivava spesso in ritardo e faceva assenze, ma è molto buono di carattere". Di carattere chiuso ed introverso, invece, il feritore. "Ha frequentato alcuni laboratori pomeridiani con me - dice l'insegnante e comunque non ha un carattere violento".
L'"istituto comprensivo Teresa Confalonieri", che conta circa 800 alunni dall'asilo alle medie, si trova nel centro antico di Napoli ed accoglie anche ragazzi di zone di difficili, come Forcella ed i tribunali. "Evitiamo, però i soliti stereotipi sui quartieri 'a rischio' - conclude la professoressa Amirante - episodi di violenza da noi non ce ne sono mai stati in precedenza e nella nostra scuola vengono ragazzi di tutti i ceti sociali ed adulti che frequentano le iniziative aperte al territorio".
L'assessore al welfare: "Ennesima ferita al cuore della città"
"Il fenomeno della violenza sociale giovanile investe profondamente la scuola, pur essendo generato da fattori esterni. Quella di oggi è l'ennesima ferita al cuore della città ma l'amministrazione comunale è presente sul territorio e combatte attivamente ogni giorno per contrastare storie simili". Così Roberta Gaeta, assessore al welfare del comune di Napoli. "Non smetteremo mai - continua Gaeta - di lavorare su politiche di prevenzione e di azione incentrate su interventi di carattere sociale, relazionale, inclusivo ed educativo. Prevenire significa innanzitutto favorire e potenziare tutte quelle condizioni individuali, familiari e sociali che proteggono ciascun bambino e adolescente, ostacolando l'instaurarsi di dinamiche aggressive. Ed è proprio in questa direzione - conclude l'assessore - che vanno le diverse iniziative di contrasto attivate negli ultimi anni dall'amministrazione, al fine di rendere possibile una maggiore coesione ed inclusione sociale per contrastare i fenomeni di violenza giovanile".