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ITALIA

Lavagna

Ragazzo suicida, madre: perdonami, non ho colmato tuo vuoto. GdF: chiamati dalla mamma

"Non è normale andare sempre oltre, straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi negli occhi", dice la donna. Era stata lei a chiedere l'intervento della Guardia di Finanza

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Lavagna, i funerali del giovane
"Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi". Lo ha detto ai giovani Antonella Riccardi, la madre adottiva del ragazzo suicida a Lavagna (Genova), durante i funerali del figlio. "Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella, invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate".

"Straordinario è chiedersi aiuto proprio quando ci sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi, ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo", ha poi detto la donna.

"Noi genitori invece di capire che la sfida educativa non si vince da soli nell'intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata, non c'è vergogna se non nel silenzio: uniamoci, facciamo rete", ha aggiunto. "In queste ore ci siamo chiesti perché è successo, ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci. Fate emergere i vostri problemi", ha detto la madre ai ragazzi.

"Perdonami, non ho colmato il tuo vuoto"
"Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano": ha affermato inoltre Antonella Riccardi. "Voglio immaginare che lassù ad accoglierti ci sia la tua prima mamma e come in una staffetta di passarle il testimone affinché il tuo cuore possa essere colmato in un abbraccio che ti riempia per sempre il cuore". La donna in chiesa era accompagnata dal padre adottivo del ragazzo e suo ex marito Marco Bianchi. "Fai buon viaggio piccolo mio", ha concluso la donna.

"Dalla GdF aiuto a mia battaglia"
In precedenza, la donna aveva detto: "Un pensiero particolare va alla Guardia di Finanza. Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di avere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi". "Non c'è colpa né giudizio nell'imponderabile e dall'imponderabile non può che scaturire linfa buona con ancora più energia per la lotta contro il male, grazie".



GdF: la madre ha chiesto il nostro intervento
"E' stata la mamma del ragazzo a rivolgersi a noi, quella stessa mattina venendo in caserma, perché non sapeva più cosa fare. Aveva provato tante volte a cercare di convincerlo a smettere ma non sapeva più come fare". Lo dice il comandante provinciale della GdF Renzo Nisi, intervenendo sulla vicenda del ragazzo. "Non abbiamo voluto chiarire prima questa posizione per rispetto nei confronti della signora e della famiglia che già doveva farsi carico di un enorme fardello e non vogliamo che ora subisca attacchi o polemiche. Abbiamo cercato un po' di schermarla, di proteggerla".