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POLITICA

Inchiesta nomine Campidoglio

Raggi: "Dimissioni se rinviata a giudizio? Direi di no"

La sindaca di Roma testimonierà al processo che vede imputati per corruzione l'ex capo del Personale del Campidoglio Raffaele Marra e l'immobiliarista Sergio Scarpellini

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Virginia Raggi sarà chiamata a testimoniare nel processo per corruzione all'ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra.

Il giudice ha infatti deciso che le difese dello stesso Marra e dell'imprenditore Sergio Scarpellini, coimputato per corruzione, possano scegliere dieci testimoni per uno tra quelli presentati in lista. Tra i dieci scelti dalla difesa Marra c'è proprio la sindaca di Roma che potrebbe esser convocata in tribunale il prossimo 30 giugno. In quella sede, i giudici dovranno stabilire se sentirla come 'testimone puro' o come testimone 'indagato in procedimento collegato', perché è ancora in corso l'inchiesta nella quale Raggi risponde di abuso di ufficio (insieme a Marra) e falso in atto pubblico, in merito alla nomina di Renato Marra, fratello dell'ex funzionario capitolino divenuto capo del dipartimento Turismo. Nel secondo caso, la sindaca dovrebbe essere accompagnata in aula da un avvocato e potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.

Oggi, davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Roma, erano presenti entrambi gli imputati, e sono state fissate per il 20, il 22, il 27 e il 30 giugno le prossime date del procedimento.

Le accuse all'ex finanziere
Secondo la pm Barbara Zuin e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, responsabili dell'inchiesta, Scarpellini avrebbe pagato a Marra alcuni immobili per corromperlo. Per questo i due finirono in manette il 16 dicembre scorso: "Le insistenti regalie fatte negli anni 2010 e 2013 dallo Scarpellini in favore del Marra - riportava l'ordine di arresto - trovano ragionevole spiegazione esclusivamente in una logica corruttiva, stante le funzioni pubbliche svolte all'epoca dal Marra in settori connessi agli interessi imprenditoriali dello Scarpellini".

Il Gruppo Scarpellini ha stipulato per anni convenzioni urbanistiche milionarie che richiedevano l'emanazione di provvedimenti amministrativi da parte del Comune di Roma e della Regione Lazio, realtà nelle quali Marra ha avuto posizioni dirigenziali negli anni al centro dell'indagine. Proprio negli anni in cui Scarpellini lavorava con l'amministrazione pubblica di Roma e del Lazio, Marra acquistava dal Gruppo Scarpellini nel 2009 un appartamento a Roma con uno sconto di mezzo milione di euro: l'ex finanziere lo pagò 700 mila euro anziché un milione e 200 mila. Regali e favori proseguirono fino al pagamento nel 2013 di oltre 367 mila euro, da parte di Scarpellini, per un altro appartamento dell'Enasarco comprato da Marra in via Dei Prati Fiscali, e intestato a sua moglie. Dopo l'arresto, Scarpellini confermò di aver pagato al funzionario comunale parte dell'immobile, perché la sua amicizia, sottolineò, poteva aiutarlo sul lavoro. Inoltre in alcune intercettazioni risalenti all'estate del 2016, Marra, che di lì a poco sarebbe diventato capo del personale del Campidoglio, parlando con la segretaria di Scarpellini si definiva "a disposizione" dell'imprenditore.

Raggi: dimissioni se rinvio a giudizio? Direi no
 "Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale e comunque direi di no". E' quanto ha risposto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ai cronisti che le chiedevano se si dimetterà nel caso di rinvio a giudizio rinvio a giudizio nel processo sulle nomine. E sulla testimonianza al processo Marra-Scarpellini, la sindaca di Roma dice: "Testimoniare è un dovere previsto dal codice. Andrò lì come per un dovere".