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MONDO

Verso il voto

#raiusa2016, battaglia negli "swing States" : Trump avanti nei sondaggi

Secondo il Nyt, per eludere tasse Trump non denunciò milioni di reddito  

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Ad una settimana esatta dall'apertura dei seggi per le elezioni presidenziali Usa (oltre che per il rinnovo della Camera e di 34 su 100 senatori) la battaglia elettorale si sposta - con una sproporzione di forze notevole grazie ai numeri della squadra democratica - nei cosiddetti "swing States": gli Stati-chiave che assegnano da soli il maggior numero di grandi elettori (ne servono 270 per vincere) e che sono in bilico tra la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump.

Si parte dalla Florida (29 grandi elettori dove -secondo RealClearPolitics, che opera una media dei sondaggi (Trump è avanti seppur solo dello 0,5%). Hillary sarà nello Stato - uno dei 34 dove le urne sono aperte da giorni - sia a Tampa che a Orlando e Fort Lauderdale e, a conferma dell'importanza del 'Sunshine State', cala anche l'asso del marito Bill che ha 3 appuntamenti. Pennsylvania (20 voti, dove la candidata democratica ha un vantaggio del 5,2%) vede il rivale candidato del Grand Old Party (Gop) a Valley Forge (dove tra il 1777 e il 1778 si accampò George Washington mentre combatteva i britannici). In Wisconsin (10 voti, Clinton in testa di 5,7 punti) interverrà il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Kaine a Appleton e Madison; mentre a Eau Claire parlerà Trump. In Ohio (18 grandi elettori e da sempre uno Stato decisivo) scende in campo a Columbus il peso massimo: il presidente Barack Obama. In North Carolina (15 voti con Trump davanti ma solo dell'1,3%) interverrà il vicepresidente Joe Biden. In New Hampshire (4 voti con Clinton avanti del 5,6%) la candidata democratica gioca la carta dell'ex rivale, il senatore Bernie Sanders, decisivo per attrarre i giovani).

Trump sorpassa Clinton nei sondaggi, 46% a 45%
Donald Trump sorpassa in un sondaggio elettorale, per la prima volta da maggio, la rivale Hillary Clinton. Il sondaggio Abc News/Washington Post registra il 46% per Trump contro il 45% per la Clinton, la quale ha sofferto un sensibile calo nei giorni scorsi a seguito della nuova indagine Fbi sul cosiddetto emailgate. In una sola occasione Trump segnò un vantaggio sulla Clinton, di due punti, a metà maggio scorso. In poco più di una settimana la candidata democratica ha visto annullarsi il vantaggio di 12 punti (50%-38%) di cui godeva dopo il terzo e ultimo dibatti televisivo, durante il quale Trump colò a picco per le sue dichiarazioni sul riconoscimento dell'eventuale sconfitta. Secondo RealClear Politics, che formula una media di tutti i sondaggi diffusi nel Paese, Clinton è avanti di 2,2% punti su Trump per le indagini pubblicate oggi.

Nyt: per eludere tasse Trump non denunciò milioni di reddito  
Il New York Times lancia un nuovo affondo contro Trump, accusato di non aver denunciato al fisco americano milioni di dollari agli inizi degli anni 1990, attaccando allo stesso tempo il direttore dell'Fbi, James Comey, per la nuova indagine sulle email di Hillary Clinton a pochi giorni dalle elezioni. L'accusa è di aver usato un ''doppio standard'' nel trattamento riservato ai due candidati. Ma, secondo indiscrezioni, l'Fbi avrebbe avviato indagini preliminari sui rapporti d'affari all'estero dell'ex manager della campagna di Trump, Paul Manafort, accusato di contati filo-russi.

Secondo il New York Times, negli anni Novanta usò stratagemmi di dubbia legalità per evitare le imposte, tanto che gli stessi suoi avvocati gli consigliarono di evitarli se non volesse incorrere nei controlli dell'Irs, l'agenzia americana di riscossione delle imposte. Trump si vanta spesso di non aver pagato un centesimo in tasse per anni, sostenendo di aver utilizzato semplicemente scappatoie messe a disposizione dal fisco e che sono assolutamente legali; e anzi rimprovera alla sua rivale, la candidata democratica, Hillary Clinton, di non aver mai provato a cambiare le leggi così favorevoli ai milionari, in anni al Senato. Adesso il quotidiano sostiene che Trump non denunciò milioni di dollari di reddito. In realtà non è possibile verificarlo perchè Trump è l'unico candidato alla Casa Bianca a non aver pubblicato la dichiarazione dei redditi. Ma gli esperti fiscali chiamati dal New York Times a consultare i nuovi documenti sostengono che egli potrebbe essersi spinto "oltre il consentito".

Nuovo 'sgambetto Fbi', ira di Hillary Clinton
Intanto, arriva un nuovo capitolo nel braccio di ferro tra Hillary Clinton e l'Fbi. L'agenzia federale ha infatti pubblicato a una settimana dal voto le carte di una vecchia indagine da tempo archiviata: quella sulla grazia concessa nel 2001 dall'allora presidente Bill Clinton a un finanziere amico, scappato in Svizzera per sfuggire alle accuse di evasione fiscale. Pronta la reazione della campagna della candidata democratica. E ancora una volta impazza la polemica sulla tempistica con cui l'Fbi ha deciso di muoversi, dopo che giorni fa il numero uno James Comey ha annunciato la riapertura dell'inchiesta sulle email di Hillary Clinton.