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ITALIA

E' caccia all'uomo

Rapina a Lanciano, il medico aggredito: ho temuto il peggio, ma non comprerei mai una pistola

E' stata ritrovata intanto l'auto con la quale i rapinatori sono fuggiti. In mattinata si è svolto un vertice in Procura: al summit investigativo hanno partecipato gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia giunti da Roma e i dirigenti della questura di Chieti e Commissariato di Lanciano.  

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"E' stato come un film dell'orrore quanto accaduto e provo una grande sofferenza interiore e se ci ripenso ogni tanto mi viene da piangere". E' quanto dice Carlo Martelli stamane nel letto di degenza del reparto chirurgia incontrando i giornalisti. "Io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L'assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare. Tornerò in quella casa perché è la mia casa ed è confinante con l'abitazione della mia famiglia di origine. Se avessi la possibilità di prendere misure di difesa di certo non acquisterei mai un'arma per sparare a qualcuno per difendermi. Non ne sono capace. Una pistola la prenderei solo per fare il tiro al piattello. Se avessi avuto in casa una pistola in quelle condizioni entrambi legati mani e piedi, certo non avrei potuto prenderla e se l'avessero trovata probabilmente sarebbero stati loro a sparare a noi".

Il medico, duramente provato ha poi proseguito: "L'unico malvivente che ha parlato, con un discreto accento italiano, era sanguinario e il più violento di tutta la banda. E' stato lui a tagliare l'orecchio a mia moglie dopo avermi tirato l'ennesimo pugno che mi ha tramortito per questo non ho visto il momento dell'amputazione e solo successivamente quando mi sono ripreso ho visto il sangue zampillare dal viso di mia moglie. Un altro dei rapinatori è stato invece più gentile avendo preso una bottiglia d'acqua e due bicchieri per poterci dissetare. Io non l'ho presa perché non riuscivo a deglutire mentre mia moglie è stata imboccata da lui".

I banditi hanno messo a soqquadro la villa, in cerca della cassaforte che non c’era. I rapinatori sono entrati anche in quella del figlio della coppia, ma lo hanno risparmiato. L’unico atto “pietoso”. La moglie - violentemente aggredita - è ora ricoverata all'Utic per controlli cardiaci. Nelle prossime ore, al termine di ulteriori esami diagnostici per entrambi i feriti, è previsto un bollettino medico che sarà diramato dalla direzione sanitaria dell'ospedale Renzetti dove i coniugi sono stati trasportati.

Proseguono intanto - a ritmo serrato - le indagini per individuare i quattro banditi che hanno fatto irruzione nella villa dei coniugi abruzzesi: è stata ritrovata l'auto con la quale sono fuggiti. La Fiat 16, di proprietà del medico rapinato, si trovava in contrada Serre. In queste ore viene esaminata - alla ricerca di elementi utili - dalla polizia scientifica. Analisi vengono effettuate anche sulla Yaris, l'auto della moglie di Martelli utilizzata dai rapinatori per fare i prelievi al bancomat.

In mattinata si è svolto un vertice in Procura: al summit investigativo hanno partecipato gli uomini dello Sco (Servizio centrale operativo della polizia) giunti da Roma e i dirigenti della questura di Chieti e Commissariato di Lanciano. La polizia sta analizzando i filmati delle telecamere in entrata e uscita da Lanciano. Sono emersi sei precedenti di rapine cruente con pestaggi e mutilazioni avvenuti nel territorio Frentano. Gli investigatori che si occupano della rapina stanno partendo da questi casi per fare luce sull'episodio e indagano su una banda specializzata in attacchi efferati.