ITALIA
Salvini: "queste bestie devono marcire in galera"
Rapina in villa a Lanciano. Arrestati tre uomini: erano pronti a fuggire in auto. Si cerca il capo
Si tratta di due fratelli e un cugino, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Le indagini si potrebbero estendere anche ad altre rapine avvenute con modalità simili nel territorio lancianese nell'ultimo anno

Primi arresti per la brutale aggressione di domenica scorsa - a danno di due coniugi - in una villa alle porte di Lanciano, in Abruzzo. Sono finiti in manette, tre uomini, di nazionalità rumena. Si tratta di due fratelli e un cugino, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Sono stati bloccati mentre si preparavano a fuggire in auto. Soddisfazione da parte del ministro dell'Interno Matteo Salvini che scrive su twitter: "Coniugi massacrati a Lanciano, in manette tre rumeni che stavano fuggendo con i soldi rubati. Grazie alle nostre Forze dell'Ordine, queste bestie devono marcire in galera!".
Ora le ricerche si concentrerebbero su un quarto bandito che sarebbe riuscito a fuggire. Potrebbe trattarsi del capo, forse un italiano, secondo la testimonianza di una vittima di una rapina analoga nei mesi scorsi nella stessa zona. Da alcune indiscrezioni - trapelate da ambienti investigativi - si tratterebbe di una banda 'mista': alcuni sarebbero italiani, altri provenienti dall'Europa dell'Est. Gli investigatori hanno le bocche cucite.
Dalle testimonianze raccolte in queste settimane, comunque si fa sempre più strada che sia la stessa banda che ha colpito per altre cinque volte - e sempre con modi brutali - nella zona del chietino. Ricordiamo fra tutte la rapina a Guardiagrele e quella a San Vito dove a un anziano commerciante fu tagliato un dito.
Insomma la pista, anche se per ora non ci sono riscontri concreti, potrebbe essere quella di un'unica banda di italiani e stranieri la cui firma sarebbe la violenza efferata delle azioni. Per ora non c'è un fascicolo unico di inchiesta né un accorpamento delle indagini nelle mani dei carabinieri del provinciale di Chieti che hanno indagato sui 5 dei casi precedenti, senza fin qui trovare un colpevole.
Testimone precedente rapina a 'Chi l'ha visto': è la stessa banda
"Riconosco varie similitudini in questa ultima aggressione. La modalità della ferocia e della violenza. Io e mia moglie siamo stati aggrediti e malmenati Dopo essere stati scaraventati fuori dalla macchina, senza dirci niente, ci hanno accerchiato e picchiato. Erano cinque o sei persone, erano incappucciati ed avevano anche i guanti. Alcuni parlavano italiano, altri con accento pugliese e altri parlavano italiano con accento rumeno". Parla in diretta a "Chi l'ha visto?" Massimiliano delle Vigne, vittima insieme alla moglie di quella che si ritiene la prima rapina messa a segno dalla banda che ha colpito i coniugi di Lanciano. Potrebbe esserci anche una donna nella banda che ha aggredito la coppia di Lanciano. Mentre i tre romeni fermati sono sottoposti a interrogatorio, è caccia al quarto uomo.
Il commerciante a cui è stato tagliato un dito: potrei riconoscerli
Domenico Iezzi, il commerciante a cui è stato tagliato un dito durante una delle efferate rapine nel chietino, afferma che potrebbe riconoscere i banditi. Mentre mi pestavano - spiega- uno dei malviventi ha sollevato il passamontagna e l'ho visto in volto per qualche istante. Rivolto agli investigatori: "Fatemi vedere qualche foto".
Il questore: per ora stiamo valutando e agendo sull'utima rapina
"Noi per il momento stiamo soltanto valutando e agendo sull'ultima rapina, quella ai coniugi Martelli, e quello che ci interessa è il fatto successo sabato notte: se ci sarà la necessità, la possibilità di andare indietro nel tempo, poi lo faremo. Però per il momento noi siamo concentrati sulla rapina di sabato", ha spiegato il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello. "Poi - ha detto - se nel corso dell'attività investigativa dovessero emergere situazioni che possono far risalire a situazioni pregresse o del passato poi questo sarà vagliato dagli investigatori". Campo aperto quindi.
Le indagini: al vaglio i filmati di 30 telecamere
Per ora sono al vaglio i filmati di 30 telecamere distinte in città: in alcune immagini sono ritratti un'auto sospetta, e due sagome, i possibili rapinatori. Si attendono anche gli esami su resti di sigarette per estrarre il dna.
Martelli: ora più sereno
"La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l'ora". Così Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso dell'arresto di tre persone per l'assalto a lui e alla moglie, Niva Bazzan, in cui sono stati brutalmente picchiati e in cui lei ha subito la mutilazione di un orecchio. "Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata", dice Martelli
Oggi verrà dimessa la donna seviziata domenica: le sue condizioni sono migliorate
Oggi, la moglie del dotto Martelli, Niva Bazzan - la coppia seviziata domenica scorsa e finita in ospedale - dovrebbe essere dimessa. Le sue condizioni sono migliorate, gli ultimi esami hanno dato esito negativo. "L'importante è poter riprendere una vita normale", ha detto ieri mentre veniva trasportata da un reparto all'altro dell'ospedale Renzetti. Per il marito, il dottor Martelli, ci vorrà più tempo.
🔴Coniugi massacrati a Lanciano, in manette tre rumeni che stavano fuggendo con i soldi rubati.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 26 settembre 2018
Grazie alle nostre Forze dell'Ordine, queste bestie devono marcire in galera! #tolleranzazero pic.twitter.com/2kIdJcJ1gt
Ora le ricerche si concentrerebbero su un quarto bandito che sarebbe riuscito a fuggire. Potrebbe trattarsi del capo, forse un italiano, secondo la testimonianza di una vittima di una rapina analoga nei mesi scorsi nella stessa zona. Da alcune indiscrezioni - trapelate da ambienti investigativi - si tratterebbe di una banda 'mista': alcuni sarebbero italiani, altri provenienti dall'Europa dell'Est. Gli investigatori hanno le bocche cucite.
Dalle testimonianze raccolte in queste settimane, comunque si fa sempre più strada che sia la stessa banda che ha colpito per altre cinque volte - e sempre con modi brutali - nella zona del chietino. Ricordiamo fra tutte la rapina a Guardiagrele e quella a San Vito dove a un anziano commerciante fu tagliato un dito.
Insomma la pista, anche se per ora non ci sono riscontri concreti, potrebbe essere quella di un'unica banda di italiani e stranieri la cui firma sarebbe la violenza efferata delle azioni. Per ora non c'è un fascicolo unico di inchiesta né un accorpamento delle indagini nelle mani dei carabinieri del provinciale di Chieti che hanno indagato sui 5 dei casi precedenti, senza fin qui trovare un colpevole.
Testimone precedente rapina a 'Chi l'ha visto': è la stessa banda
"Riconosco varie similitudini in questa ultima aggressione. La modalità della ferocia e della violenza. Io e mia moglie siamo stati aggrediti e malmenati Dopo essere stati scaraventati fuori dalla macchina, senza dirci niente, ci hanno accerchiato e picchiato. Erano cinque o sei persone, erano incappucciati ed avevano anche i guanti. Alcuni parlavano italiano, altri con accento pugliese e altri parlavano italiano con accento rumeno". Parla in diretta a "Chi l'ha visto?" Massimiliano delle Vigne, vittima insieme alla moglie di quella che si ritiene la prima rapina messa a segno dalla banda che ha colpito i coniugi di Lanciano. Potrebbe esserci anche una donna nella banda che ha aggredito la coppia di Lanciano. Mentre i tre romeni fermati sono sottoposti a interrogatorio, è caccia al quarto uomo.
Il commerciante a cui è stato tagliato un dito: potrei riconoscerli
Domenico Iezzi, il commerciante a cui è stato tagliato un dito durante una delle efferate rapine nel chietino, afferma che potrebbe riconoscere i banditi. Mentre mi pestavano - spiega- uno dei malviventi ha sollevato il passamontagna e l'ho visto in volto per qualche istante. Rivolto agli investigatori: "Fatemi vedere qualche foto".
Il questore: per ora stiamo valutando e agendo sull'utima rapina
"Noi per il momento stiamo soltanto valutando e agendo sull'ultima rapina, quella ai coniugi Martelli, e quello che ci interessa è il fatto successo sabato notte: se ci sarà la necessità, la possibilità di andare indietro nel tempo, poi lo faremo. Però per il momento noi siamo concentrati sulla rapina di sabato", ha spiegato il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello. "Poi - ha detto - se nel corso dell'attività investigativa dovessero emergere situazioni che possono far risalire a situazioni pregresse o del passato poi questo sarà vagliato dagli investigatori". Campo aperto quindi.
Le indagini: al vaglio i filmati di 30 telecamere
Per ora sono al vaglio i filmati di 30 telecamere distinte in città: in alcune immagini sono ritratti un'auto sospetta, e due sagome, i possibili rapinatori. Si attendono anche gli esami su resti di sigarette per estrarre il dna.
Martelli: ora più sereno
"La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l'ora". Così Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso dell'arresto di tre persone per l'assalto a lui e alla moglie, Niva Bazzan, in cui sono stati brutalmente picchiati e in cui lei ha subito la mutilazione di un orecchio. "Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata", dice Martelli
Oggi verrà dimessa la donna seviziata domenica: le sue condizioni sono migliorate
Oggi, la moglie del dotto Martelli, Niva Bazzan - la coppia seviziata domenica scorsa e finita in ospedale - dovrebbe essere dimessa. Le sue condizioni sono migliorate, gli ultimi esami hanno dato esito negativo. "L'importante è poter riprendere una vita normale", ha detto ieri mentre veniva trasportata da un reparto all'altro dell'ospedale Renzetti. Per il marito, il dottor Martelli, ci vorrà più tempo.