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MONDO

Minatori, grandi e piccoli, sfruttati per gli smartphone e auto elettriche

Rapporto Amnesty International: "Il cobalto delle batterie che uccide i bambini minatori del Congo"

Il cobalto, materia prima usata nelle batterie di smartphone e auto elettriche, viene ottenuto sfruttando il lavoro minorile. La denuncia è contenuta un rapporto di Amnesty international e Afrewatch intitolato "This is what we die for", ecco per cosa moriamo. E' stato documentato il lavoro di minatori, adulti e bambini, in condizioni di estrema precarietà e rischio per la salute. Il cobalto estratto è acquistato da una multinazionale cinese, che lo lavora e lo rivende alle fornitrici delle grandi aziende mondiali. 

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Secondo il rapporto di Amnesty international e Afrewatch, noti marchi elettronici non riescono a fare adeguati controlli per assicurarsi che nei loro prodotti non sia usato il cobalto estratto da bambini o da lavoratori sfruttati.

Il rapporto
"Questo rapporto documenta le condizioni pericolose in cui lavorano i minatori artigianali di cobalto, tra cui migliaia di bambini, nella Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo seguito le tracce di come questo cobalto viene utilizzato per le batterie di telefoni cellulari, computer portatili e altri dispositivi elettronici portatili. Utilizzando basicamente come strumenti le proprie mani, i minatori portano alla luce rocce scavate su tunnel in profondità, e gli incidenti sono frequenti. Nonostante gli effetti sulla salute potenzialmente mortali per l' esposizione prolungata al cobalto, minatori adulti e bambini lavorano senza nemmeno l'attrezzatura di protezione di base. Questo rapporto è il primo resoconto completo di come il cobalto entra nella catena di fornitura di molti dei marchi leader a livello mondiale". Questa la premessa del rapporto che scuote a fondo la catena produttiva dell'industria tecnologica. 

Diritti umani e salute violati
Il rapporto è incentrato sugli abusi dei diritti umani nella Repubblica Democratica del Congo che alimentano il commercio globale di cobalto, fra le materie prime impiegate nelle batterie agli ioni di litio.  Le organizzazioni hanno documentano come i commercianti comprino cobalto da aree in cui è diffuso il lavoro minorile e lo vendano alla Congo Dongfang Mining (Cdm), società interamente controllata dal colosso cinese Zhejiang Huayou Cobalt.

Tech e auto nel mirino
Amnesty afferma che queste compagnie lavorano il cobalto prima di venderlo a tre produttori di componenti per batterie in Cina e Corea del Sud, che a loro volta sono i fornitori della aziende che servono colossi dell'elettronica e dell'auto come "Apple Inc., Dell, HP Inc. (ex Hewlett-Packard Company), Huawei, Lenovo (Motorola), LG, Microsoft
Corporation, Samsung, Sony and Vodafone", così come Case automobilistiche quali "Daimler AG, Volkswagen and Chinese firm BYD", elenca il rapporto in lingua originale.
  
Amnesty spiega di aver contattato 24 multinazionali che figuravano tra i clienti dei produttori di batterie con cobalto lavorato dalla cinese Huayou Cobalt. Di queste, afferma il rapporto, nessuna è riuscita a fornire informazioni dettagliate per una verifica indipendente della provenienza del cobalto usato nei propri prodotti.  

La Repubblica Democratica del Congo ha nel commercio mondiale di cobalto una delle risorse più importanti del Paese, uno dei più poveri al mondo, classificato 136mo su di 188 nell'Indice di Sviluppo Umano dell'Unicef. Nella Rdc solo il 28% della popolazione ha un cellulare e solo l'1,7% ha accesso a Internet.