TECH
Nativi digitali colonizzano le nuove imprese, rivela rapporto
Giovani imprenditori italiani sulle orme di Zuckerberg
Più del 41% delle nuove attività avviate nei primi sei mesi del 2014 è stata creata da nativi digitali. I neoimprenditori coetanei del fondatore di Facebook sono spesso laureati e si dedicano alle attività commerciali e di servizi alle aziende.

I 'nativi digitali' colonizzano il mondo dell'impresa: più del 41% delle imprese innovative nate nei primi sei mesi del 2014 si deve infatti ai coetanei di Zuckerberg, l'ideatore di Facebook. Ma, come mostra l'indagine realizzata da Unioncamere, non basta avere meno di 35 anni per essere innovativi.
Tra i giovani capitani d'azienda, i veri 'smanettoni' si incontrano tra i laureati, che si rivelano assai più propensi degli altri all'utilizzo dei social network e all'offerta di servizi online, tra i quali anche l'e-commerce.
"In una fase in cui trovare un lavoro dipendente è difficile, il mettersi in proprio rappresenta sempre più una alternativa seria per tanti giovani che hanno competenze e idee innovative", ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, in occasione della presentazione dello studio.
Largo ai giovani laureati
Delle 90.200 vere nuove imprese nate nel I semestre 2014, il 24% è opera di giovani meno che trentenni e un ulteriore 17% di 30-35enni. Gli under 35 in poco meno del 20% dei casi sono laureati e nel 51% sono diplomati.
Uomini in oltre 7 casi su 10, i giovani neoimprenditori aprono una impresa
prevalentemente nel settore commerciale e nei servizi alle imprese. Le imprese 'giovani' nascono piccole, in quasi l'89% dei casi con al massimo 2 dipendenti (87% nelle altre classi di età), sono più presenti al Sud (47%) e nel Nord Ovest (25%)
e partono con pochi soldi: solo 5mila euro l'investimento inziale per il 55% delle startup, ma, in questo aspetto, l'età non fa la differenza perché analoga alla quota tra gli over 35.
Portati verso il web
L'orientamento innovativo è più spiccato tra i giovani laureati: sono presenti in misura maggiore su tutti i social network (il 61% utilizza Facebook, il 52% Linkedin, il 32% Pinterest e il 43% anche altri social); rispetto ai laureati più anziani, hanno una maggiore inclinazione a fornire servizi online, in particolar modo preventivi (67%, contro 57% dei laureati over 35) e hanno una propensione ad avviare forme di e-commerce in quasi la metà dei casi (44% tra i laureati più anziani).
Questa più forte propensione all'utilizzo della rete, conclude lo studio di Unioncamere, è in grado di far spostare online una quota maggioritaria del proprio business ad oltre un terzo di questi neo-imprenditori.
Tra i giovani capitani d'azienda, i veri 'smanettoni' si incontrano tra i laureati, che si rivelano assai più propensi degli altri all'utilizzo dei social network e all'offerta di servizi online, tra i quali anche l'e-commerce.
"In una fase in cui trovare un lavoro dipendente è difficile, il mettersi in proprio rappresenta sempre più una alternativa seria per tanti giovani che hanno competenze e idee innovative", ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, in occasione della presentazione dello studio.
Largo ai giovani laureati
Delle 90.200 vere nuove imprese nate nel I semestre 2014, il 24% è opera di giovani meno che trentenni e un ulteriore 17% di 30-35enni. Gli under 35 in poco meno del 20% dei casi sono laureati e nel 51% sono diplomati.
Uomini in oltre 7 casi su 10, i giovani neoimprenditori aprono una impresa
prevalentemente nel settore commerciale e nei servizi alle imprese. Le imprese 'giovani' nascono piccole, in quasi l'89% dei casi con al massimo 2 dipendenti (87% nelle altre classi di età), sono più presenti al Sud (47%) e nel Nord Ovest (25%)
e partono con pochi soldi: solo 5mila euro l'investimento inziale per il 55% delle startup, ma, in questo aspetto, l'età non fa la differenza perché analoga alla quota tra gli over 35.
Portati verso il web
L'orientamento innovativo è più spiccato tra i giovani laureati: sono presenti in misura maggiore su tutti i social network (il 61% utilizza Facebook, il 52% Linkedin, il 32% Pinterest e il 43% anche altri social); rispetto ai laureati più anziani, hanno una maggiore inclinazione a fornire servizi online, in particolar modo preventivi (67%, contro 57% dei laureati over 35) e hanno una propensione ad avviare forme di e-commerce in quasi la metà dei casi (44% tra i laureati più anziani).
Questa più forte propensione all'utilizzo della rete, conclude lo studio di Unioncamere, è in grado di far spostare online una quota maggioritaria del proprio business ad oltre un terzo di questi neo-imprenditori.