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POLITICA

Di Maio: "Con il proporzionale tutti i cittadini rappresentati"

Bocciato il referendum sulla legge elettorale, Salvini: "Torniamo alla peggiore politica italiana"

Pioggia di commenti dopo il no della Consulta alla consultazione referendaria. Soddisfatti M5s e Leu, molto contrariate le opposizioni, mentre il Pd difende l'equilibrio e l'indipendenza dei poteri alla base della Repubblica

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La Corte Costituzionale definisce inammissibile il referendum sulla legge elettorale e immediatamente fioccano reazioni e commenti:

Salvini (Lega)
"E' una vergogna, è il vecchio sistema che si difende. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica. Il Pd festeggia se gli italiani non possono votare? Che triste fine per un partito che nasceva 'democratico'. È l'ennesimo furto di Democrazia ai danni del Popolo Italiano, il vecchio sistema si difende con Pd e 5stelle attaccati alle poltrone e prova a tornare indietro di trent'anni con leggi proporzionali che aiutano i partitini ma danneggiano il Paese. Occasione persa, ma ci riproviamo fin da domani". 

Fiano (Pd)
"La Corte Costituzionale ha parlato e ha dichiarato inammissibile il referendum sulla legge elettorale proposto dalla Lega, e Salvini che fa? Attacca la Corte, urla vergogna, accusa Pd e 5S di essere attaccati alle poltrone. Cioè un politico, delegato dai suoi elettori al potere legislativo, attacca un supremo e indipendente organo dello Stato che ha il dovere di giudicare solo in base alla Costituzione. Questa è la Lega, attaccare sempre e comunque qualunque potere indipendente di una democrazia liberale che si fonda sull'equilibrio dei poteri. Ha attaccato il Presidente della Repubblica quando si trattava di scegliere i ministri, ha attaccato la magistratura quando chiedeva di giudicarlo, ha attaccato la Banca d'Italia, le autorità indipendenti, adesso la Consulta, tutti ciò che intralcia l'idea dei pieni poteri. Il contrario della democrazia liberale. Noi difenderemo sempre questo equilibrio dei poteri e la loro indipendenza che sono alla base della nostra Repubblica, quando saremo d'accordo e quando non lo saremo con le sentenze e con i pronunciamenti. Se qualcuno ha ancora dubbi sul tipo di democrazia che vorrebbe Salvini si svegli dal sonno".

Di Maio (M5s)
''Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento''.

Zingaretti (Pd)
"Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l'Italia". 

Fontana (Regione Lombardia)
"Un vero peccato, sono amareggiato dalla decisione della Suprema Corte il cui significato potrà essere chiarito solo leggendo le motivazioni. Si è tolta la possibilità ai cittadini di esprimersi liberamente e scegliere come eleggere i propri rappresentanti. In passato la politica non è mai riuscita a trovare una legge che garantisse rispetto della democrazia e governabilità, questa poteva essere una buona occasione".

Gasparri (FI)
"La Corte Costituzionale continua a sfornare decisioni politiche, il diritto cede il passo alla restaurazione della sinistra, inquietante conferma #referendum".

Turco (Partito Radicale)
"La Corte Costituzionale ha deciso secondo la propria prassi secondo la quale i referendum elettorali debbano essere autoapplicativi. Speriamo che nel tempo la Corte così come ha affermato questo principio lo riveda. E' davvero assurdo che i cittadini non possano decidere come eleggere i propri rappresentanti, o quanti debbano essere. Si afferma sempre più la necessità e l'urgenza di una riforma delle istituzioni in senso uninominale e maggioritario e della giustizia in senso garantista. Il declino proporzionalista e giustizialista al quale il PD5S sta condannando il paese lo pagheremo caro".

Besostri (oppositori al quesito)
"Estrema soddisfazione" viene espressa dal professor Felice Besostri, rappresentante davanti alla Consulta degli oppositori al quesito, per il 'no' della Corte al referendum sulla legge elettorale. Questa pronuncia, sottolinea, "dimostra che i motivi di inammissibilità erano stati sollevati in maniera specifica negli interventi 'ad opponendum', come anche le critiche al conflitto". Ora "spero che questo sia di insegnamento per le Regioni di promuovere referendum nell'interesse delle Regioni stesse e non per fare un servizio a una forza politica. Se sono veramente convinte che il sistema maggioritario uninominale è il migliore, lo adottino per il loro rinnovo".

Fornaro (Leu)
"La Corte Costituzionale dichiarando inammissibile il referendum promosso dalla Lega per il tramite di otto consigli regionali ha fatto una scelta giusta. LeU è stato l'unico gruppo parlamentare a costituirsi contro l'iniziativa referendaria e non possiamo quindi non nascondere la nostra soddisfazione per la decisione della Consulta. Un sistema elettorale fondato sul maggioritario modello inglese, infatti, avrebbe prodotto effetti devastanti nell'edificio costituzionale della nostra democrazia. Adesso c'è più tempo per approvare una nuova legge elettorale che persegua l'obiettivo di garantire un corretto equilibrio costituzionale tra la rappresentanza e la necessaria stabilita' delle istituzioni".

Boato (Verdi)
"I Verdi italiani esprimono soddisfazione per la decisione della Consulta di bocciare la richiesta di referendum sulla legge Elettorale presentata dalla Lega di Salvini, decisione coerente con la giurisprudenza della Corte Costituzionale italiana. Come Verdi rimaniamo dell'idea che l'unico modo possibile per dare rappresentanza a tutte le cittadine e tutti i cittadini sia un sistema elettorale su base proporzionale, con soglie di sbarramento al di sotto del 3%. Per noi è necessario ampliare i meccanismi della rappresentanza politica e non certo ridurla escludendo strumentalmente quelle forze politiche 'minori' che in questi anni hanno rappresentato l'emergenza delle nuove istanze ecologiste, europeiste e sociali. La storia d'Italia insegna che il consenso è fluttuante, a indicare che questo non è un Paese a vocazione maggioritaria. Ridare legittimazione al sistema politico deve essere l'obiettivo da perseguire e i Verdi si batteranno con tutti i mezzi leciti per riaffermare i principi del pluralismo politico ampio e inclusivo".

Mulé (FI)
"La bocciatura del referendum da parte della Consulta obbliga il centrodestra ad arginare in tutti i modi il ritorno al passato con la voglia di 'restaurazione' dei modelli in voga nella prima repubblica dove l'unica certezza al momento del voto era di non sapere chi avrebbe governato. Pd e 5Stelle, maestri e bravissimi allievi in materia di occupazione di poltrone, avanzano compatti per realizzare il modello politicamente più congeniale alla loro attitudine: l'inciucium, ovvero un sistema proporzionale che è garanzia certa di inciuci post elettorali come quello penoso al quale stiamo assistendo".

D'Incà (ministro rapporti parlamento)
"Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una Legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere più rappresentative e governi più stabili".

Calderoli (Lega)
"Ieri il quotidiano la Repubblica scriveva 'Cancellare Salvini' e oggi con la decisione negativa della Consulta sul referendum sulla legge elettorale possiamo scrivere 'cancelliamo il popolo'. Perché la decisione inaspettata della Corte Costituzionale pone fine alla possibilità che possano essere presentati futuri referendum abrogativi in materia elettorale e quindi, di fatto, pone la materia elettorale tra quelle che non possono essere sottoposte a referendum secondo la nostra Costituzione, peccato però che questo nella nostra Costituzione non ci sia scritto".

Gentiloni (Pd)
"La Corte Costituzionale boccia il referendum inventato da Salvini. Una buona notizia anche per chi non ama il proporzionale".

Dadone
"La #Consulta ha smascherato il bluff della Lega. Ora riformiamo la #leggeelettorale in Parlamento, seguendo la strada di un proporzionale corretto che possa garantire piena rappresentatività e al tempo stesso la governabilità del Paese". Così la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, su twitter.