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POLITICA

"Almeno 16 miliardi destinati a sanità"

Recovery. Conte: "Non indugiare oltre, sintesi dopo Natale. Crisi? Non è nelle mie mani"

"Non possiamo permetterci di ritardare. Per questo ho invitato tutte le delegazioni di maggioranza ad affrettare l'esame della documentazione" ha spiegato il premier

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"Non possiamo permetterci di ritardare. Per questo ho invitato tutte le delegazioni di maggioranza ad affrettare l'esame della documentazione e ritrovarci già tra Santo Stefano e  Capodanno per trovare la necessaria sintesi. Dobbiamo andare avanti e non dobbiamo indugiare oltre. Ora dobbiamo correre e ci deve essere la sintesi finale". Lo dice il premier  Giuseppe Conte nel corso dell'intervista a Porta a Porta che andrà in onda questa sera. "Avremo migliaia e migliaia di cantieri, pensare che non ci sia una struttura di monitoraggio che dialoga con le strutture, che monitori e coordini tutto questo, è  impensabile. L'Europa vuole un soggetto responsabile, io non voglio, per questo abbiamo previsto i ministri di spesa responsabili", ha proseguito il premier che poi, sulla questione  dei manager, ha spiegato: "Se ci sono proposte migliorative ci si siede attorno a un tavolo nell'interesse del Paese e per la massima funzionalità. Ma una cosa deve  essere chiara a tutti, abbiamo una capacita amministrativa di spendere risorse  pubbliche molto modesta, tanti fondi li perdiamo, non riusciamo investirli". "Negli incontri fatti in maggioranza" sul 'Recovery plan' "abbiamo discusso dei finanziamenti per la Salute. Nove miliardi? Molti progetti sono trasversali" sottolinea ancora il prenier spiegando che ci sono almeno "15-16 miliardi di partenza" dedicati alla sanità "e io sono disponibile a rinforzare anche gli investimenti". 

"Mes? Discutiamo ma no fardello su prossime generazioni"
Il Mes? "Se attivarlo o meno è prerogativa del Parlamento. I 36 miliardi ci porterebbero ad  accumulare deficit, quindi ricadrebbero sul debito pubblico. Se noi li intendessimo come spese  aggiuntive per la sanità lasceremmo un fardello non da poco alle prossime generazioni" sottolinea  Conte. "Possiamo fare tutto i discorsi del mondo ma teniamo conto del quadro di finanza pubblica.  Non possiamo lasciare un debito fuori controllo alle generazioni future", spiega il premier.

"Crisi non è nelle mie mani"
"Non dico che aria di crisi non c'e' stata. Dico semplicemente che la crisi non è nelle mie mani. In questi giorni ho parlato poco ma ho sempre chiarito che si va avanti se c'è la fiducia di ciascuna forza che sin qui ha sostenuto la maggioranza. Non una fiducia astratta e collettiva, ma di tutte le forze" spiega il Presidente del Consiglio. E aggiunge: "Ho dimostrato in mille occasioni che sono qui a lavorare per l'interesse del Paese. Mi siedo attorno al tavolo su tutto, a me interessa trovare soluzione ma qualsiasi altra soluzione che non sia nell'interesse del Paese non mi interessa".  "Se le forze politiche mi chiedono il rinnovamento della squadra si valuta. Io fatto un incontro e tutti hanno detto che non c'è questa necessita, se ci sarà la valuteremo insieme" conclude. 

"Servizi? Autorità delegata sempre di partito premier"
La delega sui Servizi? "C'e' un equivoco. Sembrerebbe che il presidente del Consiglio si sia appropriato di questi poteri. La legge attribuisce al presidente del Consiglio, come in  altri Paesi, la responsabilità giuridica, operativa e politica per quanto riguarda l'Intelligence" spiega poi Conte riferendosi alla 'querelle' nella maggioranza sul tema della delega dei  Servizi. "Comunque io, anche avvalendomi di una mera facoltà di nominare una autorità delegata, non mi potrei sottrarre a questa responsabilità", precisa. "Leggo che varie forze  politiche vorrebbero avere" questa delega. "Avverto che in passato - osserva ancora Conte - l'autorità delegata è stata sempre dello stesso partito del presidente del Consiglio. E'  una persona di fiducia del presidente del Consiglio. Se vogliamo  costituire, sarebbe una anomalia in Italia, una struttura bicefala, dove c'è una forza politica che pretende  e rivendica un'autorità delegata sarebbe una grave compromissione dell'operatività dell'intero comparto. Io sono disponibile a discutere di tutto ma nel segno della funzionalità  degli interessi generali e non delle singole parti delle forze di maggioranza", conclude Conte.

Scuola: "Obiettivo è ripresa dal 7 gennaio, almeno al 50%"
"Riprendere la didattica in presenza nelle scuole secondarie superiori, in presenza, è il nostro obiettivo, anche se non al 100%" spiega il presidente del Consiglio. "La ripresa della  scuola è stata una sfida che non abbiamo assolutamente trascurato", aggiunge. "Io ho raccomandato perché ci sia un’apertura differenziata città per città, paese per paese”,  aggiunge. “Dobbiamo ripristinare la didattica in presenza almeno al 50%", spiega il premier.  

"Sul turismo investire di più"
"Quando leggiamo le proposte, è tutta da discutere. Io stesso mi riservo di fare proposte di modifica. È una bozza di lavoro su cui trovare una sintesi. Ci sono attualmente delle poste che non soddisfano
completamente anche me, sul turismo dobbiamo certamente fare di più, considerando che alcune misure di sostegno al reddito prevedono aiuti per il comparto" spiega Conte.