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POLITICA

Il Presidente del Consiglio oggi incontra la Merkel

Recovery Fund, Conte: Aspetti critici, proposta Michel da superare. Su Aspi: Proposta paradossale

"Confido che ciò avvenga già nella prossima riunione: il negoziato va  finalizzato già entro questo mese" spiega il premier. E sulla questione Autostrade sottolinea. "I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati. Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così". Infine chiarisce: "Mai scavalcato il Parlamento, non voglio pieni poteri"

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"Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha formulato una proposta di mediazione in vista del vertice del 17 e 18 luglio. L'aspetto positivo è che la sua proposta conferma l'ammontare del Recovery Fund e la sua ripartizione fra sussidi a fondo perduto e prestiti. Ma contiene alcuni aspetti critici che vanno superati. Confido che ciò avvenga già nella prossima riunione: il negoziato va  finalizzato già entro questo mese". Lo spiega il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista al "Fatto". 

Conte sottolinea che il clima dell'incontro col premier olandese Rutte "era positivo. Sono orgoglioso per l'Italia nel leggere che sia Rutte sia il premier austriaco Kurz riconoscono il nostro ruolo di apripista per le riforme strutturali e l'accelerazione della spesa per investimenti, in modo da garantire una pronta ed efficace ripresa non solo all'Italia, ma a tutta l'Europa".

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi volerà in Germania dove incontrerà la Cancelliera tedesca Angela Merkel. L'incontro dovrebbe tenersi alle 16 a Meseberg. Subito dopo seguirà (alle 17.30) una conferenza stampa congiunta.

Ultima proposta Aspi paradossale. Stato non può essere socio dei Benetton
"Le varie proposte transattive fatte pervenire da Aspi non sono soddisfacenti. Lo Stato ha il dovere di valutarle per lo scrupolo di tutelare l'interesse pubblico nel migliore dei modi possibili. Ma  adesso dobbiamo chiudere il dossier ed evitare il protrarsi di ulteriori incertezze" ha spiegato il premier ricordando che l'ultima proposta non è migliorativa per lo Stato. "Proprio al fine di completare il procedimento, il 9 luglio si è svolta una riunione tecnica con il concessionario Aspi: lì i tecnici del governo hanno esposto i contenuti minimi e assolutamente inderogabili che devono caratterizzare la proposta transattiva perché possa essere portata e discussa in Consiglio dei ministri. E sabato è arrivata una risposta ampiamente insoddisfacente, per non dire imbarazzante: tutto meno che un'accettazione piena e incondizionata delle richieste del governo", ha aggiunto Conte. E prosegue: "I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati. "Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così". Domani la questione sarà sul tavolo dei Consiglio dei Ministri: "Decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici".
 
Alla domanda sui rischi che corre il Governo sulla revoca delle concessioni ad Autostrade, il Presidente del Consiglio replica: "Io occupo una poltrona per risolvere questioni cruciali come questa nell'interesse dei cittadini, non per tirare a campare o regalare privilegi ai privati". 

Mai scavalcato il Parlamento, non voglio pieni poteri
"Chi evoca il modello Orbàn dice una sonora stupidaggine. Io non ho né voglio pieni poteri. Le elezioni regionali si terranno nella data stabilita. E il Parlamento non è mai stato né sarà mai scavalcato" spiega Conte. "Ho già chiarito che, sulla proroga o meno dello stato di emergenza Covid, abbiamo tempo per decidere sino a fine luglio - aggiunge Conte - Sarà una decisione  collegiale del governo, che verrà poi sottoposta al doveroso passaggio parlamentare con un'ampia discussione pubblica. Questo governo ha dimostrato con i fatti, non a parole, di aver sempre  rispettato le Camere, riferendo su ogni decisione e limitando, anche nella fase più acuta dell'emergenza, le misure precauzionali allo stretto necessario, all'insegna dei criteri di adeguatezza e  proporzionalità".