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POLITICA

Domani in Cdm il ddl costituzionale, le pressioni di Grasso e Monti

Renzi: "Rispetto il Senato, ma dico no al mantenimento dello status quo"

Per il presidente dell'Aula Pietro Grasso, Palazzo Madama deve restare un'assembea elettiva. L'ex premier e fondatore di Scelta Civica Mario Monti chiede di aprire alla società civile. Domani il testo del governo, ma quasi tutti i partiti annunciano bozze alternative

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Roma
"Rispetto il Senato, ma dico no al mantenimento dello status quo. Capisco le resistenze di tutti, ma la musica deve cambiare. I politici devono capire che se per anni hanno chiesto di fare sacrifici alle famiglie ora i sacrifici li devono fare loro". Matteo Renzi tira dritto sulla riforma del Senato e in un'intervista al Tg2, replica così alle pressioni, ricevute oggi soprattutto dal Presidente dell'Aula di Palazzo Madama Pietro Grasso e dall'ex premier Mario Monti. "Mai più bicameralismo perfetto", dice Renzi, che scandisce "modello che proponiamo rispetta la Costituzione"

Domani al Consiglio dei ministri, il ddl costituzionale
Il Senato dovrebbe così diventare - nella proposta che il governo invierà alle Camere - un'assemblea non elettiva con al massimo 150 membri. In Aula siederebbero i presidenti delle Regioni e altri tra sindaci e consiglieri regionali. Nessuno di loro, godendo già delle indennità di carica, percepirebbe un compenso. A Palazzo Madama sarebbero poi attribuite competenze su materie specifiche su autonomie locali e territorio.

Nel ddl costituzionale, inoltre, sarebbero contenuti anche i progetti di riforma del Titolo V della Carta - e cioè la suddivisione di competenze tra Stato ed enti locali - e l'abolizione del Cnel (Il consiglio nazionale dell'economia e lavoro).

Monti: "Apriamo alla società civile". Grasso: "Il Senato resti elettivo"
L'ex premier e fondatore di Scelta Civica Mario Monti chiede che a Palazzo Madama siedano anche "esponenti delle autonomie funzionali e sociali. Un modo per avvalersi anche di quanto la società civile può dare al Paese". Il presidente del Senato Pietro Grasso, chiede di "non abolirlo". L'auspicio dell'ex magistrato è che Palazzo Madama "resti un'assemblea di eletti: non dia la fiducia, ma si occupi di leggi costituzionali ed etiche".

L'iter del disegno di legge costituzionale dovrebbe partire proprio dal Senato. La blindatura del testo, però, non garantisce l'esistenza di numeri certi per l'approvazione. Anche Forza Italia - oltre che partiti di governo come Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e la componente Pd guidata da Pippo Civati - presentaranno testi alternativi, che dovranno essere confrontati nelle commissioni.