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POLITICA

Iniziativa per il Sì alla Nuvola di Fuksas a Roma

Referendum, Renzi: "Questa settimana per cambiare il Paese"

Il segretario del Pd e capo del governo oggi è stato a Venezia, Genova e Savona. Quindi ha chiuso la giornata con l'incontro a Roma. Rivolto a Grillo: "Mi fa ridere"

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Matteo Renzi (AP)
"Non rimango lì, non rimaniamo lì per il gusto di avere una seggiola, se possiamo cambiare lo decideremo in questa settimana. Io sto qui se possiamo cambiare, se dobbiamo tornare alle regole in cui siamo tutti d'accordo, in cui si cambiano i sottosegretari e non si cambia il Paese non fa per me".

Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una iniziativa per il Sì al referendum, alla "Nuvola" di Fuksas a Roma. Il segretario Pd in precedenza era stato a Venezia, Genova e Savona. 

A quanti lo ascoltavano nell'auditorium romano Renzi ha detto: "inizia la settimana che può cambiare il Paese, il 5 ci potrà essere un Paese più forte o un Paese bloccato".

Renzi ha fatto riferimento alla vicenda delle firme false del M5S. "Di Battista ha detto 'è una truffa...'. Ho detto 'ha confessato', ma si riferiva a noi". Poi si rivolge al leader del Movimento, oggi a Roma: "A me Grillo faceva ridere già prima di entrare in politica: vuole l'affitto dai Musei Capitolini, magari pensa di chiamarla Grillolandia", aggiunge e rimarca quella che per lui è una contraddizione dei cinque stelle. "Se tu, M5s, vuoi essere coerente con la tua storia, devi votare noi. Nel Vaffa Day c'erano i referendum e le proposte di legge popolari, nella riforma ci sono. Si abbassa il quorum per il referendum se si raccolgono 800mila firme. Il problema per loro è che devono essere vere", aggiunge. Per votare No nel segreto dell'urne, un elettore M5s "deve dire 'penso a Renzi, penso a Renzi, penso a Renzi'. Sennò non ce la fa a votare No".

Renzi ha quindi ironizzato sull'annuncio di ritorno in campo di Silvio Berlusconi. "Ho visto che Berlusconi oggi ha tirato fuori un candidato nuovo. Chi se lo aspettava? Nel '94 al G7 di Napoli c'era Clinton, Kohl... e Berlusconi. Nel 2001 a Genova c'erano Bush, Blair, Chirac... e Berlusconi. Nel 2009 a L'Aquila c'erano Obama, Merkel, Sarkozy e c'era Berlusconi. Siccome arriva il 2017 con il G7 a Taormina dice: ragazzi, se non ci sono io non vale. Lo fa per noi, perché pensa che sennò il G7 non valga. Silvio, vale lo stesso il G7, come se avessimo accettato", ha scherzato Renzi.

Il presidente del Consiglio ha fatto riferimento, nel suo discorso, al contratto dei metalmeccanici approvato. "Voglio mandare un abbraccio a tutti i sindacati di categoria, bravi tutti, quello per i metalmeccanici è un accordo molto importante", ha detto Renzi. 

Infine Renzi ha parlato della sentenza della Corte Costituzionale sulla "legge Madia" sulla P.A. ed ha puntato il dito sullo snellimento delle procedure burocratiche che è necessario al Paese. "Non conta la volontà del Governo, né l'ok di Camera e Senato, né quello del Consiglio di Stato e nemmeno l'ok di chi rappresenta ottomila comuni e l'ok di 19 regioni. Se una regione è contraria salta tutto e la legge non si fa. Dopo due anni, abbiamo scherzato. Così funziona oggi il nostro assetto istituzionale. Questi sono alcuni degli effetti (e costi) del bicameralismo perfetto e del riparto di competenze tra Stato e regioni. Proprio sicuri di volercelo tenere così? Sicuri che non serva cambiare? Perché quando i contrappesi diventano molto più dei pesi, il risultato è la paralisi", ha concluso il presidente del Consiglio.