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POLITICA

Il presidente del Consiglio in trasferta

Renzi a Bruxelles: "Voglio un'Europa che parli il linguaggio dei cittadini"

Il premier al Consiglio europeo di Bruxelles, prima uscita pubblica dopo il trionfo alle elezioni di domenica. "Qui rappresento uno dei Paesi più importanti dell'Ue"

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Bruxelles
"Vogliamo un'Europa che parla il linguaggio dei cittadini": lo ha detto il premier Matteo Renzi al suo arrivo al vertice Ue a Bruxelles. "I nomi vengono dopo l'accordo su ciò che dobbiamo fare. Prima vengono le cose da fare, gli argomenti su cui trovare un equilibro, poi i nomi", ha detto il premier, che poi prosegue: "Le discussioni sui nomi vengono dopo le discussioni sulle cose da fare, vogliamo portare l'Ue a parlare la lingua dei cittadini", ha anche ribadito Renzi entrando al vertice Ue a chi gli chiede se sosterrà Juncker a guida della Commissione. Sono qui a rappresentare "uno dei più grandi Paesi dell'Ue". Il premier, in precedenza, era giunto di fronte al museo ebraico del Belgio, a Bruxelles, teatro dell'attentato di sabato scorso.

Visita al Museo ebraico
Ad attenderlo il premier belga Elio Di Rupo e il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici con il quale il presidente del Consiglio ha scambiato un lungo abbraccio di fronte ai tanti mazzi di fiori depositati sul luogo dell'attentato. Poco dopo Renzi è stato raggiunto anche dal presidente francese Francois Hollande.




Gli altri leader
"La Ue non può ignorare il risultato delle elezioni, non può andare avanti come prima, deve cambiare, concentrarsi su crescita e occupazione, e chi gestisce la Ue deve capire che Bruxelles non può interferire con gli Stati": così il premier britannico David Cameron entrando al vertice Ue.
"La Francia ha espresso una volontà: che l'Ue riprenda in modo maggiore le domande espresse di più crescita e occupazione, quindi di riorientare la costruzione europea". Così il presidente francese Francois Hollande al suo arrivo al vertice Ue sulle nomine.