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POLITICA

Oggi il Ddl approda in Consiglio dei Ministri

Renzi blinda la riforma del Senato: "Mi gioco il governo e la mia storia politica"

Il premier annuncia di voler andare avanti senza esitazioni e risponde alle obiezioni del Presidente del Senato: "Mi hanno molto colpito le parole di Grasso", dice Renzi al Corriere della Sera: "Mollo tutto se la riforma non passa"

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Giornata importante per il governo. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi accelera sulle riforme, in particolare su quella del Senato. Dopo aver ascoltato gli enti locali e i partiti senza arrivare ad un'intesa, il consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi un ddl costituzionale che comprende anche il titolo V. Ma non si preannuncia essere una battaglia facile per il premier.
 
Renzi: "Mi gioco il governo e la mia storia politica"
Sul nuovo Senato senza senatori direttamente eletti, Renzi non intende fare passi indietro. Nonostante le pressioni che arrivano dalla sua stessa maggioranza e nonostante prese di posizione autorevoli come quella del presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, che chiede che la "camera alta" resti un'assemblea degli eletti, che non ne venga completamente snaturata la funzione e che invita a non procedere sulle riforme a colpi di voti di fiducia. In un'intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera Renzi dice di essere "molto colpito dall’avvertimento di Grasso sui numeri in Aula (del Senato)"  poi sottolinea che se non dovesse passare la riforma del Senato "non solo cade il governo. Io mi gioco tutta la mia storia politica". Infine avverte: "Oggi vedremo se qualcuno si tirerà indietro". Anche il sottosegretario Graziano Delrio conferma la linea del governo: la "proposta" del governo punta ad un Senato non eletto perché in Italia "c'è un sistema barocco" il che, "non è un problema per i senatori ma per i cittadini".

Il Def
Ma la vera partita fino al 10 aprile sarà definire le risorse per il Def e per gli sgravi in busta paga. "La prossima settimana approveremo il Def che individua nel dettaglio le coperture per i tagli all’Irpef, all’Irap, alla bolletta energetica delle piccole e medie imprese, e individuerà la linea d’orizzonte economica di questo governo".
 
Scontro Grasso-Renzi
Sulla riforma del Senato, l'ex procuratore nazionale antimafia Grasso, intervistato da La Repubblica, si dice preoccupato dalla tenuta degli spazi costituzionali e da una possibile riduzione della democrazia diretta. "Non si può incidere sulla forma dello Stato solo con la tagliola della calcolatrice", dice il presidente del Senato. Alla critica di Grasso non si fa attendere la risposta del presidente del Consiglio che ribadisce: "Rispetto il Senato, ma dico no al mantenimento dello status quo. Capisco le resistenze di tutti, ma la musica deve cambiare. I politici devono capire che se per anni hanno chiesto di fare sacrifici alle famiglie ora i sacrifici li devono fare loro. Mai più bicameralismo perfetto". E scandisce: "Il modello che proponiamo rispetta la Costituzione". 

Il Senato, le novità
l nuovo Senato immaginato da Matteo Renzi prevede un'assemblea costituita da non più di 150 membri, nessuno dei quali eletto direttamente come senatore. Ne farebbero parte i presidenti delle Regioni e altri tra sindaci e consiglieri regionali che, avendo già delle indennità di carica, non percepirebbero alcun compenso. Resta il dubbio sulla quota di senatori nominati direttamente dal Presidente della Repubblica: non è ancora chiaro se e come saranno inseriti nel provvedimento. Le competenze dell’assemblea sarebbero su materie specifiche legate alle autonomie e al territorio e non ci dovrebbero più essere sovrapposizioni con Montecitorio.