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POLITICA

Il premier Matteo Renzi intervistato a Porta: "Si vota nel 2018"

Renzi: soldi in busta a maggio o sono un buffone. Riforme per l'Italia, non per commuovere Merkel

"Se il 27 maggio i soldi non arrivano vuol dire che Matteo Renzi è un buffone". Il premier conferma così a Porta a Porta, ospite di Bruno Vespa, l'impegno del governo per il taglio dell'Irpef. "Nessuna tassa su chi guadagna 2000 -3000 e nessuna patrimoniale" sottolinea ancora il presidente del Consiglio, che poi rimarca "Facciamo le riforme non per commuovere la Merkel, ma per far muovere l'Italia". "Legge elettorale e inizio riforma del Senato entro 25 maggio"

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"Soldi a maggio o sono un buffone". Non usa troppi giri di parole il presidente del Consiglio Matteo Renzi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, per confermare l'impegno al taglio dell'Irpef per chi guadagna 25.000 Euro lordi all'anno. Una riduzione che dovrebbe essere operativa il 27 maggio e che consentirà di lasciare in busta paga 85 Euro al mese in più.

"Questa prima manovra è una restituzione di giustizia sociale ed equità" sottolinea il premier. Sempre in tema di fisco, il capo del governo esclude l'introduzione di una "patrimoniale" e chiarisce "L'idea che chi guadagna 2000-3000 euro di pensione sia chiamato ad un contributo va escluso. Chi sostiene che i pensionati pagheranno la manovra sbaglia, per i pensionati non cambia niente".

Renzi vuole "intestarsi" anche il taglio della spesa pubblica: "la spending review sarà affidata a Palazzo Chigi, così colpe e responsabilità saranno mie". Poi, una battuta "Se perdo posso immaginare dove mi mandano gli italiani, che non è Monte Senario". Quanto all'orizzonte della legislatura e alla durata del governo, il premier dice: "Quando si torna a voare? Nel 2018. Sono convinto che questa classe politica in Parlamento ha l'ultima chance per dimostrare che può fare le cose".

Renzi torna ad escludere categoricamente un problema di coperture, "i soldi ci sono" e, snocciolando cifre, elenca i capitoli di spesa. Tagli dei costi della politica, a partire
dalla "chiusura" del Senato elettivo, vendita on line delle auto blu, "i simboli del potere", 500 milioni dalla riduzione degli stipendi dei manager pubblici, che guadagnano più del "presidente della Repubblica", 2,5 miliardi dall'innalzamento
delle rendite finanziarie, bot esclusi, dal 20 al 26 "come in Europa".

"Dopo aver fatto le riforme, chiederemo all'Europa di cambiare le regole"
Affrontati anche i temi europei. "Facciamo le riforme per far muovere l'Italia e non per commuovere la Merkel. Le riforme le facciamo noi, cosa l'Italia deve fare gli italiani lo sanno fare benissimo ma non vi stupite se vi diciamo all'Europa di cambiare le regole". Quanto alle raccomandazione della Banca Centrale Europea - che invita il nostro Paese "a fare di più per ridurre il debito" - Renzi afferma "Un'avvertenza condivisibile, ma lo statement risale al due marzo". Dal premier un altro messaggio all'Ue: "L'Italia ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno dell'Italia. Anzi è l'Europa che ha più bisogno dell'Italia".

Italicum: "modifiche possibili, se tutti d'accordo. Entro il 25 maggio prima lettura riforma del Senato"
Il premier apre anche ad eventuali modifiche della legge elettorale che sta per approdare al Senato: "Qualche cambiamento si può fare, ma dobbiamo essere tutti d'accordo" e, quindi, anche Forza Italia. Matteo Renzi dà un termine all'approvazione definitiva dell'Italicum e alla votazione in prima lettura della riforma del Senato: "dobbiamo chiudere entro il 25 maggio". Poi una stoccata agli oppositori della legge elettorale "chi dice che l'Italicum è peggio del Porcellum ha mangiato male".

"Vorrei sapere quanti iscritti hanno Cgil, Cisl e Uil. Ascoltiamo tutti, ma decidiamo noi".
Il premier riserva un affondo alle tre "sorelle" del sindacato: "Vorrei sapere quanti italiani rappresentano Cgil, Cisl e Uil. Ascoltiamo tutti, anche la Confindustria,  ma alla fine le decisioni le prendiamo noi".

"Io figlio adottivo di Berlusconi? Ognuno ha il babbo che ha"
"Basta leggere le paginate che scrive Brunetta che dice 'Renzi non è Mandrake'. Lo so anche io, per il resto non sono, come dice qualcuno, il figlio adottivo di Berlusconi. Ognuno ha il babbo che ha..." Con un'altra battuta, Renzi stigmatizza le insinuazioni di una particolare "sintonia" con Silvio Berlusconi.


"Pubblica amministrazione: dirigenti siano a tempo determinato"
C'è spazio anche per qualche anticipazione sulla riforma della P.A. 
"I dirigenti pubblici per definizione non possono essere a tempo indeterminato. Chi ha vinto un concorso e ha diritti acquisiti, bene. Ma per il futuro sarebbe bene che il dipendente pubblico rimanesse a tempo indeterminato e facesse il dirigente a tempo determinato, per poi tornare a fare il dipendente a tempo indeterminato".

Prossime elezioni politiche nel 2018
"Quando si andr  a votare per le politiche? Nel 2018, io sono convinto che questa classe politica ha l'ultima occasione per dimostrare di voler fare le cose",  ha detto Matteo Renzi.