POLITICA
Renzi: "Rivoluzionerò il welfare con il lavoro di cittadinanza "
"Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità. Il reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione", invece "serve un lavoro di cittadinanza"
"E' il momento di riscrivere il welfare". Così Matteo Renzi in una intervista a Il Messaggero al suo ritorno dalla California: "Sto girando e continuerò a farlo - dice - ora che mi sono dimesso da tutto sono un uomo libero. Sono stato a San Francisco ma anche a Scampia e lunedì andrò a Cernusco sul Naviglio". Dice di aver preso appunti per il 10, 11 e 12 marzo quando al Lingotto "apriremo i cantieri sul programma", "il Pd deve far notizia per le cose che propone e noi di idee ne abbiamo tante, ma siamo aperti al contributo di tutti".
Rivoluzionare il welfare
"In questo tempo di forti cambiamenti dobbiamo rivoluzionare il il nostro welfare che negli Usa non c'è come da noi in Europa"e aggiunge "niente rassegnazione" o ripiegamenti su se stessi" ma sguardo avanti.
Bene le riforme
"Ci sono grandi opportunità che si possono cogliere cambiando il concetto di lavoro come sinora lo abbiamo interpretato". "Bene le riforme che abbiamo fatto nei tre anni di governo - spiega l'ex premier - ma ora occorre riflettere. Lo avremmo dovuto fare se avessimo vinto il referendum tanto più dopo che lo abbiamo perso". Per Renzi il 4 dicembre resta "un'occasione mancata per il Paese". Difende a spada tratta il lavoro fatto con il Jobs Act un tassello al quale ne vanno aggiunti altri necessari per rispondere alla questione di fondo: come sostenere un sistema di protezione a chi resta fuori dal processo di innovazione.
Reddito di cittadinanza nega art. 1 della Costituzione
"L'innovazione va governata con il lavoro di cittadinanza: fermare la tecnologia è assurdo, ma è tempo di affrontare i costi della perdita di impiego. Dobbiamo rivoluzionare il nostro welfare e la risposta non è una rendita universale ma il lavoro di cittadinanza". Però, chiarisce, "contesto la risposta grillina al problema. Garantire uno stipendio a tutti non risponde all'articolo 1 della nostra Costituzione che parla di lavoro non di stipendio. Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità. Il reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione". Serve, invece "un lavoro di cittadinanza".
Web Tax
Renzi riapre poi il capitolo web tax: "Dobbiamo intervenire, ma non possiamo farlo da soli, aspettiamo dall'Europa e
dall'Ocse una proposta che possiamo condividere insieme senza creare nuovi squilibri".
Rivoluzionare il welfare
"In questo tempo di forti cambiamenti dobbiamo rivoluzionare il il nostro welfare che negli Usa non c'è come da noi in Europa"e aggiunge "niente rassegnazione" o ripiegamenti su se stessi" ma sguardo avanti.
Bene le riforme
"Ci sono grandi opportunità che si possono cogliere cambiando il concetto di lavoro come sinora lo abbiamo interpretato". "Bene le riforme che abbiamo fatto nei tre anni di governo - spiega l'ex premier - ma ora occorre riflettere. Lo avremmo dovuto fare se avessimo vinto il referendum tanto più dopo che lo abbiamo perso". Per Renzi il 4 dicembre resta "un'occasione mancata per il Paese". Difende a spada tratta il lavoro fatto con il Jobs Act un tassello al quale ne vanno aggiunti altri necessari per rispondere alla questione di fondo: come sostenere un sistema di protezione a chi resta fuori dal processo di innovazione.
Reddito di cittadinanza nega art. 1 della Costituzione
"L'innovazione va governata con il lavoro di cittadinanza: fermare la tecnologia è assurdo, ma è tempo di affrontare i costi della perdita di impiego. Dobbiamo rivoluzionare il nostro welfare e la risposta non è una rendita universale ma il lavoro di cittadinanza". Però, chiarisce, "contesto la risposta grillina al problema. Garantire uno stipendio a tutti non risponde all'articolo 1 della nostra Costituzione che parla di lavoro non di stipendio. Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità. Il reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione". Serve, invece "un lavoro di cittadinanza".
Web Tax
Renzi riapre poi il capitolo web tax: "Dobbiamo intervenire, ma non possiamo farlo da soli, aspettiamo dall'Europa e
dall'Ocse una proposta che possiamo condividere insieme senza creare nuovi squilibri".