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POLITICA

La precisazione

Renzi: "Nessuno scambio, aspettiamo che Berlusconi finisca di scontare la pena"

Il premier in tv torna sulle polemiche per il "salva-Berlusconi" contenuto nella riforma fiscale: "Rimandiamo la norma in Parlamento dopo che il Cav. avrà terminato il periodo a Cesano Boscone"

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"Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c'è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l'elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c'è nessun inciucio strano". Così Matteo Renzi torna sulle polemiche della norma "salva-Berlusconi" in un'intervista al Tg5.

Il 2015 sarà "un anno molto difficile però anche entusiasmante", ha detto il premier. "Ci sono un sacco di cose da sistemare: il percorso di riforme si deve ora concretizzare, con la legge elettorale e la riforma costituzionale; la Pa, dove dobbiamo finalmente premiare i bravi e punire i furbetti; fino ad arrivare alla scuola, che è la madre di tutte le riforme".

Circa il Quirinale, il premier ha detto che il prossimo presidente della Repubblica sarà "un arbitro, non un giocatore" capace di "rappresentare l'unità d'Italia". Renzi ha espresso anche l'auspicio che sia evitata "la figuraccia" dell'aprile 2013, e si è detto sicuro che il Parlamento procederà "in modo abbastanza rapido". 

Il caso dei vigili assenti
Il premier è poi ritornato sul caso dei vigili urbani assenti a Roma durante la notte del 31 dicembre.  "Noi abbiamo grande rispetto per chi lavora nel pubblico - ha detto Renzi -, la stragrande maggioranza di quelli che lavorano nel pubblico sono persone serie. Certo, l'idea che l'ultimo dell'anno improvvisamente 83 vigili su 100 si ammalino in un Paese dove si guarisce dall'ebola...Vi sembra normale che improvvisamente si ammalino tutti casualmente il 31 dicembre? Quindi, serietà..".

Renzi ha sottolineato che l'esecutivo ha scelto che la decisione sul futuro del pubblico impiego sia all'interno della legge delega sulla Pa, aggiungendo che "qualcuno voleva metterla in un altro contenitore" ma sarebbe stato "come mischiare le mele con le pere. Quando arriverà in Parlamento, ragionevolmente tra febbraio e marzo, la conclusione del percorso sulla pubblica amministrazione, in quella sede ci saranno anche le norme sul pubblico impiego. Non facciamo pasticci - l'invito del capo del governo -, mettiamo le norme dove devono stare altrimenti finisce come sempre in Italia, con un sacco di leggi e nessuno che le rispetta".