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POLITICA

A Palazzo Madama alle 14, maggioranza quasi certa

Renzi a Palazzo Chigi: telefonata con la Merkel, domani la fiducia al Senato

Il premier Matteo Renzi è a Palazzo Chigi, dove ha intrattenuto una conversazione telefonica col cancelliere tedesco Angela Merkel sulle questioni europei. Ultimi ritocchi al discorso col quale domani chiederà la fiducia ai senatori. Intanto, il sottosegretario Graziano Delrio apre alle tasse sui Bot e dice chiaramente: ''O si fanno le riforme o si va a votare"

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Recuperati anche Civati e i senatori della sua area, il governo non dovrebbe aver problemi ad incassare la fiducia del Senato. L'Aula di Palazzo Madama è convocata domani alle 14.00 e i sì per il governo potrebbero essere addirittura 176 (ne occorrono 161, nel caso votino tutti). Matteo Renzi è giunto nel pomeriggio a Palazzo Chigi, dopo una domenica in famiglia, a Firenze. Ultime limature al discorso con il quale domani dovrebbe guadagnarsi voti e applausi di Pd, Scelta Civica, Ncd, Popolari, Per le Autonomie e forse, persino, di Gal. E poi una conversazione telefonica col cancelliere tedesco Angela Merkel. Al centro del colloquio "le relazioni tra Italia e Germania, alla vigilia del vertice di
Berlino del prossimo 17 marzo, e il comune impegno nel processo europeo", come rende noto la presidenza del Consiglio.

I primi passi del governo, dopo la fiducia la "cura shock" con taglio delle tasse sul lavoro e sburocratizzazione
Il premier ha raccomandato i suoi ministri di osservare il silenzio sino al passaggio di fiducia in entrambe le Camere. Oggi, però, il suo più stretto collaboratore, il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio ha annunciato che "il governo sarà determinatissimo nel varare le riforme", altrimenti, "Matteo Renzi non ha paura del voto anticipato". Non ci sono chiaramente anticipazioni sul discorso col quale il permier chiederà la fiducia, ma stando a quanto detto a seguito dalle consultazioni e a quanto sottolineato dallo stesso Delrio oggi, la priorità sarà "il lavoro, con l'abbassamento del cuneo fiscale e delle tasse sulle imprese". La copertura economica per questi sgravi, potrebbe essere individuata, però, con l'innalzamento delle "tasse sulle rendite finanziarie, come, ad esempio, i Bot".

Un altro capitolo al quale il presidente del Consiglio tiene particolarmente è quello delle riforme istituzionali, con la revisione dei compiti del Senato e l'approvazione dell'Italicum, la nuova legge elettorale. Nelle intenzioni del governo, c'è anche la "rivoluzione della Pubblica amministrazione", per sciogliere "lacci e lacciuoli che impediscono la crescita". Molti esponenti vicini al premier hanno lasciato intendere che il premier ha in serbo una "cura shock, con provvedimenti forti nei primi giorni".

"Niente annunci, ma concretezza da sindaci"



Già stamane Renzi annunciava che avrebbe passato la gioranta al lavoro con Graziano Delrio. Un lavoro incentrato sui dossier. Renzi non vuole annunci, ma "risultati" e per questo ha chiesto ai propri ministri "riserbo e azione"

La partita dei sottosegretari: si punta ad una squadra "leggera"
Prima di varare la rivoluzione, sarà necessario completare l'architettura del governo. Martedì o mercoledì potrebbe riunirsi il consiglio dei Ministri - subito dopo i voti di fiducia alla Camera e al Senato - per nominare i sottosegretari. I Popolari di Mario Mauro chiedono rappresentanza, non avendo ottenuto alcun ministero. Angelino Alfano chiede la conferma dei "suoi" e c'è da attendersi che molti dei nominati siano tecnici. Il premier punta anche per i sottosegretari ad una "squadra leggera", un paio per ministero.