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ITALIA

Calabria

Riace, Salvini: Lucano non è un eroe. Il sindaco sospeso: no, ma aiuto i deboli

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Ha lasciato Riace stamattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però il divieto di dimora. A Lucano giunge la solidarietà di diversi sindaci come Orlando e De Magistris; ancora non è noto dove sia andato. Il padre di Lucano, Roberto, alla TgR Calabria ha detto: "non l'ho sentito stamattina, ieri sera ci siamo visti, mi ha abbracciato e basta. Non ho proprio idea di dove sia andato. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e me lo restituisca". Al primo cittadino ieri i carabinieri hanno notificato il divieto di dimora nel paese della Locride e la revoca degli arresti domiciliari, disposti il 2 ottobre scorso con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Salvini: evidentemente Lucano non è eroe tempi moderni
"Chi c'era prima di me al ministero dell'Interno, di ben altro colore politico, aveva già iniziato delle inchieste e sollevato dei dubbi e delle perplessità. Ci sono state evidentemente delle irregolarità, perché altrimenti noi non avremmo chiesto trentaquattro chiarimenti". Il vicepremier Matteo Salvini, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma 'I Lunatici', condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino, ha commentato la revoca dei domiciliari e il divieto di dimora a Riace al sindaco Mimmo Lucano. "Vogliamo solo che vengano rendicontate le spese effettuate - ha detto il ministro dell'Interno - visto che si tratta di denaro pubblico. Se poi un giudice dice che non può mettere piede nel proprio paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni. O è stato distratto o non so che altro. Comunque, quando vado in Calabria la gente mi chiede più lavoro, non più immigrati", ha concluso.

Lucano a Salvini: non sono un eroe, ma aiuto i deboli
"Al ministro Salvini vorrei dire che non mi sento certo un eroe e che, a differenza di lui, ho imparato a non denigrare mai nessuno". Così, parlando con l'Agi, il sindaco di Riace, Domenico Lucano, risponde al ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini. "Forse - continua - questo senso di lealtà è connaturato a noi calabresi, siamo ultimi ma anche orgogliosi di esserlo, come ha detto lui dicendo che siamo degli zero. Siamo abituati, la nostra è una terra che storicamente è sempre stata abituata a emergenze e precarietà, per questo sentiamo addosso certe sensazioni. Poi, sicuramente conosco la Calabria meglio di lui e la amo molto di più di lui, soprattutto l'ho amata quando per questioni di lavoro sono stato un emigrante e mi ricordavo la mia terra - come diceva mia mamma - come quella terra che è ultima, ma apriamo le porte. Non voglio fare campanilismo, ma lui non può comprendere certi risvolti e certe sfumature, non li potrà mai cogliere perché ha uno sguardo che lo porta a vedere tutto con un senso di denigrazione. Parte da questo presupposto, io invece - continua - parto esattamente dall'opposto: non me la prendo sistematicamente con le categorie più deboli, i rom, i meridionali, gli immigrati. Quanto al lavoro, Salvini - dice Lucano - ha avuto più responsabilità di me a livello governativo: quando parla di mancanza di lavoro in Calabria, voglio vedere che cosa fa per la Calabria. Nel nostro piccolo con l'accoglienza abbiamo addirittura creato straordinarie opportunità, e abbiamo completamente ribaltato anche questo paradigma, perché a noi - sottolinea - gli immigrati non hanno portato via il lavoro, anzi è grazie a loro che abbiamo potuto fare tante attività nelle quali i protagonisti sono stati anche i cittadini di Riace".

Catanzaro, chiesta cittadinanza onoraria per Lucano
Otto consiglieri comunali hanno ufficialmente chiesto al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, di conferire la cittadinanza onoraria del capoluogo di regione a Domenico Lucano. La richiesta è stata protocollata questa mattina da Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita ("Cambiavento"), Sergio Costanzo, Fabio Celia e Cristina Rotundo ("Fare per Catanzaro"), Lorenzo Costa e Libero Notarangelo (Pd) e Roberto Guerriero ("S&D"). La richiesta della cittadinanza onoraria di Catanzaro per Lucano - scrivono i consiglieri comunali firmatari - è motivata dal fatto che il sindaco di Riace è "un benefattore dell'umanità e simbolo di una Calabria accogliente, solidale e terra di pace", sulla base del "pieno rispetto del lavoro della magistratura a cui è demandato il compito di accertare, ma anche della convinzione che il bene per il prossimo non sempre sia valutabile dalla mera azione giudiziaria".