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ITALIA

Ventuno morti negli anni ottanta novanta nello stabilimento di Arese

Amianto, chiesto rinvio a giudizio per ex manager Fiat Cantarella e Garuzzo

Il pm di Milano Maurizio Ascione ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex ad di Fiat Auto,
Paolo Cantarella e dell'ex presidente di Fiat Auto Giorgio Garuzzo e di altri
cinque ex manager dell'Alfa Romeo per omicidio colposo. Secondo l'accusa, a loro sarebbero imputabili i decessi. Gli operai respirarono fibre d'amianto a causa delle scarse misure di sicurezza nel sito produttivo

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Sette richieste di rinvio a giudizio per omicidio colposo, in relazione ai casi  di ventuno operai dello stabilimento Fiat - Alfa di Arese, deceduti, secondo
l'accusa, per forme tumorali provocate dall'esposizione all'amianto nello stabilimento.

La Procura di Milano ha depositato le istanze nei confronti di Paolo Cantarella, ex amministratore delegato del Gruppo Fiat Auto negli anni novanta e nei primi anni duemila e di Giorgio Garuzzo, ex presidente di Fiat Auto. 

Il magistrato ha avanzato la sua richiesta nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup di Milano Simone Luerti.

Tra gli imputati, anche Corrado Innocenti, ex ad di Alfa Romeo, Piero Fusaro, ex presidente di Lancia Industriale Spa, e Luigi Francione, ex presidente di Alfa Lancia Spa. Chiesto il processo anche per Vincenzo Moro, ex ad Alfa Romeo e per Giovanni Battista Razelli, ex ad di Alfa Lancia Industriale.

Le morti
I decessi degli operai sono avvenuti a partire dalla metà degli anni 2000 in poi e, secondo l'accusa, sarebbero legati al fatto che gli operai hanno respirato negli anni '80 e nei primi anni '90 fibre di amianto nello stabilimento, senza adeguate misure di sicurezza.

Il gup oggi ha accolto la richiesta di costituirsi parti civili nel procedimento avanzata da Regione Lombardia, Asl, Inail, Comune di Arese, dai familiari delle vittime e delle
sigle sindacali.