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ITALIA

La sentenza della Consulta

Rimborsi pensioni, ecco a chi spettano e quanto incidono

La decisione riguarda gli assegni di importo superiore ai 1.443 euro lordi al mese, la cui indicizzazione è stata bloccata dal 2012 con lo Sblocca Italia. Per un pensionato sui 1.500 euro al mese il 'tesoretto' arretrato potrebbe valere 2.540 euro. L'aumento potrebbe essere tra gli gli 85 e i 135 euro al mese

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Su come il governo applicherà la sentenza della Consulta al momento circolano solo indiscrezioni. Quel che è certo è che la decisione dei giudici, già in vigore, apre alla rivalutazione degli assegni pensionistici sopra i 1443 euro lordi (tre volte il minimo) bloccati dal 2012 con il Salva Italia dell'allora premier Monti e del ministro del Lavoro Fornero.

Una platea di circa 6 milioni di persone secondo gli ultimi dati dell'Istat sulla previdenza aggiornati al 2013. Otre il 36 per cento del totale degli oltre 16,3 milioni di pensionati italiani. I pensionati d'oro, che superano i dieci mila euro mensili, sono circa 12 mila (lo 0,1 epr cento). 

Quanto valgono gli arretrati
Per il governo questo è il capitolo più pesante. Per un pensionato sui 1.500 euro al mese il 'tesoretto' arretrato potrebbe valere - secondo i calcoli della Uil - 2.540 euro. Ma non per tutti potrebbe essere così. Il governo potrebbe prevedere varie fasce di adeguamento all'inflazione e, sopra le sei volte il minimo, introdurre una drastica riduzione. In precedenza, ad esempio, sopra le sei volte il minimo (in pratica sopra i 3.000 euro) le pensioni venivano indicizzate con un sistema a ''fasce'': al 70% per la quota di pensione fino a 1.500 euro, niente sopra questo valore. Non è escluso anche che sopra questi importi, gli adeguamenti all'inflazione possano essere totalmente congelati.

L'aumento delle pensioni
Per le pensioni tra 1.500 e 2.500 euro vale - secondo i calcoli Uil - tra gli gli 85 e i 135 euro al mese. Ma, come è ovvio, il calcolo scatterà solo quando il governo avrà deciso come trattare il 'passato': questo proprio perchè l'aumento dell'inflazione si applica partendo dai nuovi valori ricalcolati delle pensioni. Ma una volta chiari i criteri, non ci vorrà molto per introdurre gli aumenti nelle pensioni. Chiaramente anche per le pensioni attuali e per quelle futuro, il governo potrebbe decidere dei meccanismi per limitare l'indicizzazione. Già oggi vengono 'aggiornate' con un decalage che va dal 100 per cento dell'inflazione programmata per quelle che non superano tre volte il minimo (circa 1.500 euro), al 45 per cento per quelle sopra sei volte il minimo (circa 3.000 euro). Comunque, se tutto viene deciso in fretta pensioni più pesanti potrebbero anche arrivare a giugno-luglio.

Non serve ricorso 
La stessa Corte Costituzionale ha specificato che non è necessario un ricorso. Il rimborso scatterà automaticamente per coloro che ne hanno diritto quando il governo darà indicazioni precise su come la sentenza deve essere seguita. La stessa Inps procederà in automatico, perché il rimborso è un diritto acquisito, calcolando quanto restituire e in che tempi secondo le indicazioni dell'esecutivo.