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POLITICA

Su twitter #matteorisponde

Renzi sfida Alfano su ius soli e unioni civili e dice no a proposta Ncd su riforma Senato

Il segretario del Pd ribadisce: "Rimpasto? Decide Letta. Il mio obiettivo non è stare con il fiato sul collo del governo". Su Napolitano: "Dimissioni? Napolitano aspetta le riforme. Dopo anni di chiacchiere finalmente ci siamo". Su Kyenge "Lega inqualificabile". Sull'operato dell'esecutivo: "Ha fatto poco. E uso un eufemismo".

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Matteo Renzi
Nessuna mira sul rimpasto. Lo ribadisce su twitter il segretario del Partito Democratico: "La decisione spetta a Letta", scrive Renzi, che in 140 caratteri replica alle domande con l'hashtag #Matteorisponde: "Il rimpasto è quanto più di vecchio e stantio si possa immaginare". Ora, l'obiettivo è un patto con legge elettorale, riforme e modifica Titolo V. Con quest'ultimo punto - scrive Renzi - "anche le preoccupazioni di Letta verrebbero meno perchè ci mettiamo almeno un anno" a farlo. 

Con Ncd per ius soli e partnership alla tedesca
Quindi, il governo va avanti. E al governo con Ncd, scrive Renzi, "staremo il tempo necessario per far approvare ius soli e civil partnership alla tedesca, su questo non c'è discussione". Ma all'idea del Nuovo Centro Destra di eleggere 210 senatori invece di 315, Renzi non ci sta: "Non la condividiamo, per noi al Senato va tolta ogni tipo di funzione elettiva. Abbiamo proposto un pacchetto con legge elettorale, riforme e Titolo V, se Ncd non ci sta apre un problema con noi". 

Rimpasto? "Spiacente, vi è andata male"
Sul rimpasto, poi Renzi argomenta: "Quello che dobbiamo cambiare non è la composizione del governo, piacerebbe a voi M5S che il Pd si mettesse in una grande lotta di poltrone, in un compro, baratto e vendo di poltrone. Spiacente, vi è andata male. Il 'cambia verso' è sulle cose concrete. Non può essere un rimpasto: spiacente, non ci caschiamo". 

Il caso de Girolamo
Spazio a Letta anche sul caso De Girolamo. "Vedremo quello che deciderà il premier, tocca a lui decidere il destino dei ministri", scrive Renzi. In ogni caso, il Pd "ha chiesto vada in Aula e racconti la sua versione dei fatti, nessuno fa processi politici in contumacia, alla luce di quello che dirà il Pd prenderà sua posizione che sarà unitaria". Ma il leader del Pd ricorda anche il caso di Josefa Idem, ministro dimissionario dopo un caso di evasione fiscale: "In effetti la Idem si è dimessa dimostrando uno stile profondamente diverso", scrive Renzi. 

Sulla legge elettorale
Renzi poi parla di "tre proposte che devono incontrare un po' di consenso in parlamento che hanno caratteristiche positive tutte". Si tratta di idee per la legge elettorale, e tutte e tre "garantiscono alternanza e impediscono larghe intese". 

Il colloquio col capo dello Stato
Renzi ha poi assicurato di non aver avuto l'impressione, nel colloquio di lunedì che Giorgio Napolitano intenda dimettersi. "No, Napolitano aspetta le riforme", ha detto su Twitter. "Le aspetta da sette anni... e dopo anni di chiacchiere finalmente ci siamo", ha assicurato. 

L'Imu e le figuracce
Quanto ai prossimi passi del governo, Renzi ricorda prima che la questione Imu è stata una "figuraccia". Ecco perché il contratto di coalizione dovrà essere scritto con "un elenco di punti di cose concrete da realizzare. Sennò si fanno solo chiacchiere e si fanno figuracce, come quelle già avvenute, vedi il caso dell'Imu che è il più emblematico".

Le droghe leggere
C'è anche spazio per il dibattito su uno dei temi discussi in questi giorni, la legalizzazione delle droghe leggere: "Il primo passo sarebbe eliminare la Fini-Giovanardi che equipara le droghe leggere e quelle pesanti - scrive Renzi - Iniziamo da lì, dividendo le responsabilità tra leggere e pesanti. Ovviamente è un primo step".