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Coronavirus

Ritardi in consegna vaccini, Ue chiede un maxi risarcimento ad AstraZeneca

10 euro a dose per ogni giorno di ritardo, 10 mln per violazioni

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Si è aperta questa mattina a Bruxelles la battaglia legale tra l'Unione europea e AstraZeneca sulla presunta violazione da parte della casa farmaceutica anglo-svedese del contratto per la consegna di 300 milioni di dosi del suo vaccino anti-Covid agli Stati membri. Gli avvocati delle due parti sono chiamati a comparire per la prima volta davanti ai giudici di primo grado di lingua francese a Bruxelles. 

L'Unione Europea ha chiesto al tribunale di Bruxelles di imporre una maxi multa ad AstraZeneca per i suoi ritardi nella consegna  dei vaccini contro il Covid. Lo riferisce la Reuters sul suo sito web. Secondo i legali che hanno presentato la richiesta, si punta ad ottenere 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo. L'Ue chiede inoltre un multa da 10 milioni di euro per AstraZeneca per ogni violazione del contratto che il giudice riuscirà ad accertare. Il verdetto è atteso il mese prossimo.

AstraZeneca ha commesso una"manifesta violazione" del contratto per la consegna dei vaccinianti-Covid agli Stati membri della Ue, con "50 milioni di dosi" che dallo stabilimento olandese Halix a Leida "sono state dirottate verso Paesi terzi". E' l'accusa mossa all'azienda farmaceutica anglo-svedese dall'avvocato Me Rafaël Jeffareli,che difende gli interessi dei Paesi membri e della Commissione Ue.

L'udienza ruota intorno all'interpretazione della nozione di "miglior sforzo possibile" per soddisfare gli accordi stabiliti nel contratto di fornitura dei vaccini agli Stati membri. La Ue ritiene che AstraZeneca non abbia compiuto questi sforzi favorendo l'approvvigionamento del Regno Unito a scapito del mercato continentale. Nelle sue memorie, l'avvocato Ue ha definito l'esecuzione del contratto da parte di AstraZeneca "chiaramente un fallimento", sottolineando che per diverse settimane lo stabilimento olandese della società ha continuato a rifornire mercati diversi dalla Ue.   

"I migliori sforzi significano flessibilità! Perché il passaggio dal sito di Halix (verso la Ue, ndr) è iniziato solo il 13 ottobre?", ha accusato l'avvocato, aggiungendo che "AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti che aveva a disposizione" e sostenendo che l'azienda potrebbe al momento mobilitare "sei siti produttivi per rispettare il programma prestabilito".   Nel pomeriggio toccherà agli avvocati della casa farmaceutica difendersi. 

La Commissione europea ha citato in giudizio Astra Zeneca lo scorso 26 aprile con l'intenzione di assicurarsi la consegna delle dosi stabilite nell'intesa raggiunta nell'agosto 2020. A causa di una serie di ritardi di diversa natura, nel primo trimestre del 2021 AstraZeneca ha consegnato soltanto 30 milioni di dosi su 120 milioni concordate, mentre per il trimestre in corso prevede di consegnare 70 milioni di dosi su 180 milioni promesse. 

 Per il trimestre in corso, il secondo, prevede di consegnare solo 70 degli 180 milioni inizialmente promessi. Un responsabile della Commissione a conoscenza della questione ha recentemente dichiarato all'Afp che AstraZeneca fornisce attualmente solo una media di 10 milioni di dosi al mese, ben al di sotto delle quantità pianificate. Il gruppo nega di aver mancato ai propri obblighi.