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ITALIA

Azienda trasporti Roma

Roma, Dg Atac: penso di lasciare, non ci sono le condizioni

Lettera del direttore generale di Atac, l'azienda per la mobilità di Roma, all'assessore comunale ai trasporti. Il dg: "ingerenze esterne" su uso e spostamento del personale

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Marco Rettighieri (Ansa/Alessandro Di Marco)
"Se sto pensando di lasciare? Sì. Se non ci sono le condizioni perché dovrei rimanere?". Così il Dg di Atac Marco Rettighieri risponde interpellato dall'Ansa dopo la polemica scoppiata con il Campidoglio a cinque stelle. In una lettera inviata ieri da Rettighieri all'assessore ai trasporti Linda Meleo, il Dg contestava le cifre divulgate relative ai convogli della metro A, negando che entro l'apertura delle scuole - come annunciato dal sindaco Raggi - si potesse avere a disposizione il 95% dei treni, e spiegava inoltre che i 18 milioni stanziati dalla giunta Raggi "non sono ancora disponibili perché nessun bonifico è stato effettuato da Roma Capitale verso Atac".
 
In più il Dg lamentava "ingerenze esterne" sull'uso e lo spostamento di personale. "Elemento di disappunto è anche la richiesta di poter agire su operazioni di personale Atac come occorso ieri al telefono - scrive Rettighieri -. Lo spostamento di alcune persone all'interno di un'azienda non può essere influenzato in alcun modo da ingerenze esterne".

Sulla mancata erogazione delle risorse previste, ha replicato oggi su Facebook l'assessore capitolino al Bilancio, Marcello Minenna: "I 18 milioni di euro per la manutenzione della Metro A non sono assolutamente un prestito ad Atac e sono già nella disponibilità dell'azienda", assicura, ricordando che "la delibera di giunta, approvata poco prima di Ferragosto, è stata resa esecutiva con una determina dirigenziale della Ragioneria generale del Campidoglio il 17 agosto. Da quella data le somme sono entrate nella disponibilità effettiva di Atac: le risorse sono quindi state erogate nei tempi utili e funzionali all'avvio dei lavori di manutenzione della metro" e "quella del consiglio comunale sarà solo una ratifica del provvedimento".

Quanto alle presunte 'pressioni' sugli avvicendamenti di personale, secondo quanto filtra dall'assessorato ai Trasporti "non c'è stata alcuna ingerenza, ma esclusivamente una semplice richiesta del socio unico di Atac, cioè lo stesso Campidoglio, di essere messo al corrente di eventuali spostamenti nell'organigramma aziendale".