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ITALIA

Avvenire: è tempo che la politica dia risposte alla gente

Ruini: sulle unioni civili si può trovare un accordo

Serracchiani e Damiano: rispettiamo la piazza, ma si va avanti

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"I parlamentari  farebbero bene ad ascoltare questa manifestazione, che non è il frutto di una forte organizzazione, ma del sentire di gran parte del nostro popolo". Il cardinale Camillo Ruini nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, torna a parlare del tema delle unioni civili alla luce del Family Day. La piazza di ieri  - sottolinea - ha mostrato una "modernità" che "ha fiducia nel futuro e crede nei legami sociali". E prosegue: "Una legge sulle unioni civili si può senz'altro fare", è importante che "i diritti siano attribuiti alle persone che formano le coppie, non alla coppia come tale, per evitare equiparazioni al matrimonio". Un compromesso, conclude Ruini, è possibile solo se "oltre a stralciare le adozioni si togliessero i tanti riferimenti al diritto matrimoniale e al diritto di famiglia. Altrimenti si apre la strada all'equiparazione, attraverso le decisioni della magistratura". Insomma, dice il cardinale, servono "modifiche profonde" precisando che "non soltanto non sono ostile alle persone omosessuali, ma ho avuto fin da giovane autentiche amicizie con qualcuno di loro. E chiaramente tutte le persone hanno integralmente i diritti che competono alla persona come tale, a partire dal rispetto che è loro dovuto".

Avvenire: è tempo che la politica dia delle risposte
Davanti alla "giusta domanda che sale dal basso" così come testimoniata dal Family day di ieri è ormai "tempo di risposte" da parte della politica e del legislatore. A scriverlo è oggi il giornale dei vescovi italiani "L'Avvenire" che dedica all'appuntamento di ieri l'editoriale del direttore Marco Tarquinio e quattro pagine della testata. "Dopo le analisi e i consigli di giuristi insigni, le inchieste di giornalisti senza impacci e senza pregiudizi, la presa di coscienza di gran parte del mondo femminista e le gravi preoccupazioni espresse anche da autorità religiose di diversi Paesi e culture - a cominciare, per quanto riguarda i cattolici, da papa Francesco e dai nostri vescovi - un popolo che è più ampio e variegato dello stesso immenso popolo delle parrocchie e dei movimenti ecclesiali - scrive nel suo editoriale Tarquinio - è tornato a farsi sentire per la famiglia. È tempo di risposte alla corale domanda che sale 'dal basso'. Cioè di serie correzioni di rotta e di scelte coraggiose, davvero eque e lungimiranti".

Serracchiani: rispettiamo la piazza, ma si va avanti
"La piazza va sempre rispettata a prescindere dal numero dei partecipanti. Noi riteniamo però di aver fatto una scelta di campo importante, quella di chiudere, in quanto non più rinviabile, una scelta sulla legge sulle unioni civili". Così il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani, commenta il Family Day. A margine di un incontro con la Giunta regionale della Valle d'Aosta, ha aggiunto: "Andremo avanti, ovviamente cercando quella mediazione che anche in queste ore, anche in questi giorni, continuiamo a fare su alcuni emendamenti che auspichiamo migliorando il testo possano allargare ancora di più il voto sulle unioni civili".

Damiano: rispetto piazza, ma voterò ddl Cirinnà
"Tutte le manifestazioni vanno rispettate, quella di oggi come quella di sabato scorso. Non è pensabile, però, che possano influenzare, in una sorta di ping pong, le decisioni del Governo e del Parlamento". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Il Pd - prosegue - ha lasciato libertà di coscienza sulle unioni civili e sono sicuro che ciascuno di noi saprà fare le sue scelte in modo meditato. Personalmente, voterò con convinzione la proposta di legge Cirinnà. Si tratta di una saggia mediazione che non prevede nè matrimonio nè adozione da parte delle coppie omosessuali". "Chi usa questi argomenti va compatito: mi riporta alla memoria i falsi argomenti usati da Fanfani nel '74 a proposito del referendum sul divorzio. E sappiamo come è andata a finire" conclude Damiano.