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MONDO

Portavoce del dissidente russo: "Oggi diremo tutto sull'avvelenamento"

Navalny, fonti di polizia rivelano: era sorvegliato durante il viaggio in Siberia

Fonti della sicurezza, riportate da un quotidiano russo a sua volta ripreso dal Guardian, evidenziano come fosse impossibile avvelenare l'oppositore prima del suo imbarco sull'aereo di ritorno dalla Siberia

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Un tabloid russo oggi ricostruisce, citando fonti delle forze di sicurezza, in dettaglio gli spostamenti di Alexei Navalny nei giorni precedenti al suo sospetto avvelenamento, confermando quindi che l'oppositore era sotto stretta sorveglianza. "Questo non mi sorprende per niente, noi lo sapevamo - ha commentato su Twitter la portavoce Kira Yarmysh - ma è sconvolgente che non abbiano esitato a dirlo a tutti".

Il quotidiano russo Moskovsky Komsomolets cita infatti fonti della sicurezza che ammettono che stavano controllando Navalny e fornisce la lista dei posti dove è stato insieme al suo team, le persone con cui ha parlato e i posti dove ha mangiato durante il viaggio in Siberia. Nell'articolo ripreso poi dal Guardian, le fonti affermano che visto il livello di sorveglianza a cui era sottoposto, l'oppositore potrebbe essere stato avvelenato solo all'aeroporto o sull'areo stesso.

Al giornale russo le fonti di polizia hanno descritto i movimenti e gli incontri di Navalny a Tomsk, ultima città visitata prima di dirigersi in aeroporto, identificando l'appartamento in cui si trovava, monitorando una consegna di sushi, raccogliendo le sue ricevute da un negozio locale e seguendolo durante un breve viaggio fuori città per una nuotata serale nel fiume Tom. Commentando l'articolo del giornale russo, l'addetta stampa di Navalny, Kira Yarmysh, ha detto: "Eravamo consapevoli del fatto di essere stati seguiti. Succede sempre quando Alexei si reca nelle regioni per un viaggio di lavoro. Quindi il dettaglio non ci sorprende affatto. Ciò che sorprende è il fatto che abbiano deciso di rivelarlo al pubblico in modo così casuale, come se non fosse un grosso problema seguire i normali cittadini e persino guardare gli scontrini del supermercato".  

Navalny si è sentito male sul volo che lo stava riportando giovedì a Mosca, dopo aver bevuto un tè che il suo staff afferma essere stato avvelenato, è stato ricoverato in coma in un ospedale siberiano e ieri è stato trasferito a Berlino dove ora è ricoverato nell'ospedale Charite.

Portavoce Navalny: "Diremo tutto"
"Noi diremo tutto quello che al momento sappiamo sull'avvelenamento di Alexei, noi diremo ora come veramente stanno le cose". Così su Twitter, la portavoce di Alexei Navalny, Kira Yarmysh, annuncia che a breve verrà fatta una dichiarazione sulle condizioni dell'oppositore russo, da ieri ricoverato a Berlino, e sulle circostanze di quello che affermano essere stato un avvelenamento.

Polizia di Berlino allertata per possibile minaccia
La polizia di Berlino è stata allertata per una possibile minaccia alla vita di Alexei Navalny, l'oppositore russo da ieri ricoverato in un ospedale della capitale tedesca per il sospetto avvelenamento avvenuto in Siberia. "Se riceviamo informazioni su una minaccia ad una particolare persona, alla sua vita, adottiamo misure protettive, c'è una sezione speciale che determina le misure da prendere", ha detto il portavoce Martin Halweg, secondo quanto riporta il sito Sputnik che cita anche l'emittente pubblica tedesca Zdf secondo la quale a Navalny è stato dato lo status di "ospite della cancelliera" per garantirgli il
massimo della protezione.

Vedova di Litvinenko: "Salvate Navalny"
Alexey Navalny è all'ospedale della Charitè di Berlino dove i sanitari hanno già avviato una serie di esami volti ad accertare cosa abbia causato il malore che l'ha fatto finire in coma. "Risultati e prognosi non si potranno ottenere prima di alcuni giorni, ma le sue condizioni si mantengono stabili", ha fatto sapere il suo chief of staff, Leonid Volkov, sui social. I sostenitori del'oppositore russo chiedono di accertare se sia stato vittima di un avvelenamento. "Bisogna salvarlo", insiste anche la vedova di Alexander Litvinienko, l'ex agente russo ucciso col polonio a Londra nel 2006.