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MONDO

Mosca

Russia verso le presidenziali. Putin imbattibile ma in calo nei sondaggi

Mancano 10 giorni, da vedere come andrà la sfida sull'affluenza: Navalny, popolare tra i giovani, ha invitato a disertare le urne. Nei grossi centri come Mosca e San Pietroburgo i consensi per Putin sono calati dal 70% di gennaio al 57 di febbraio

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Putin ( AFP/ Yuri Kadobnov/LaPresse)
Conto alla rovescia per le prossime elezioni presidenziali russe: mancano solo dieci giorni. Il voto si tiene il 18 marzo, nel quarto anniversario dell'annessione della Crimea alla Russia. Il giorno prima, durante il silenzio elettorale, verrà trasmesso proprio un documentario dalla Tv di Stato, che suggella quello che resta agli occhi dei russi uno dei più grandi successi di Vladimir Putin in politica estera: Sebastopoli e la circostante penisola ucraina tornate sotto l'ala di Mosca, proprio come ai tempi dell'Unione Sovietica. L'annessione ha coinciso con la spaccatura con l'Ovest, ma l'elettore russo medio continua a vedere in Putin il difensore della Patria e dei confini. In fondo chi ha riportato il Paese alla grandezza sovietica. Lo stesso Putin non ha mancato di ribadire che, se potesse cancellare un evento storico, sarebbe proprio la disgregazione dell'Urss. E in questa prospettiva, è abbastanza naturale che nei sondaggi lo premi di più la profonda provincia.

L'attuale presidente uscente è l'unico candidato credibile a staccare il biglietto per altri 6 anni. Gli altri sette sfidanti fanno da sfondo. La campagna si è dimostrata abbastanza noiosa e ripetitiva, con due elementi di sorpresa. Nella seconda parte dello scorso anno la candidatura della socialite Ksenia Sobchak, la figlia del defunto sindaco di San Pietroburgo, con il suo slogan "contro tutti" e la sua attenzione evidente nei confronti dell'Ovest. Il secondo momento culminante è arrivato pochi giorni fa, con il discorso alla nazione. Putin aveva davanti la classe dirigente russa, ma l'interlocutore era il Pentagono. Video e grafica computerizzata per dimostrare che, gli "scudi" missilistici americani non sono un ostacolo per il Sarmat, nuovo pesante missile balistico intercontinentale, promettente sostituto del sovietico Satan.

Dopo il discorso, la campagna di Putin ha battuto tempi serrati. Trasferta a Kaliningrad, la zona a più alta concentrazione di basi e missili, dove il presidente in carica ha incontrato i media; ancora Mosca, domenica scorsa, con il bagno di folla allo stadio Luzhniki; Samara, ieri, con un discorso tutto dedicato alle donne, che rappresentano una parte convinta del suo elettorato.

Tuttavia, benchè i sondaggi fino a gennaio facessero pensare a un 70% tondo dei consensi per Putin, nelle città con una popolazione di oltre un milione di persone, dove vive un quarto degli elettori, il candidato presidenziale è improvvisamente calato bruscamente dal 10 gennaio al 18 febbraio, di oltre 12 punti percentuali. I sociologi suggeriscono che più grande è la città, minore è la percentuale che prende il candidato al potere.

A Mosca e San Pietroburgo, la percentuale di preferenze per Putin è scesa dal 69,7% del 10 gennaio al 57,1% del 18 febbraio, scrive il quotidiano Vedomosti il 7 marzo, citando i dati del Centro panrusso per lo studio dell'opinione pubblica (VtsIOM). Da vedere come finirà il braccio di ferro a distanza con il suo unico e vero sfidante, tenuto fuori dalla corsa elettorale: Aleksey Navalny, abbastanza popolare tra i giovani, ha invitato a disertare le urne. Sarà quindi l'affluenza e l'età dell'elettorato un altro metro di giudizio da valutare il prossimo 19 marzo, all'indomani del voto.